A distanza di quasi due anni dalla condanna al carcere per otto mesi (con pena sospesa per un periodo di 24 mesi) su reati quali la falsità in documenti e le lesioni colpose gravi, in sede di Assise correzionali a Lugano, il chirurgo Piercarlo Rey è stato nuovamente condannato con sentenza resa nota oggi, 11 giorni dopo la formulazione da parte dei magistrati della Corte di appello e di revisione penale. Entità del verdetto tuttavia minimizzata, in parziale accoglimento dell’istanza di ricorso formulata a suo tempo dagli avvocati Tuto Rossi e Renzo Galfetti: per gli stessi reati, sola pena pecuniaria pari a complessivi 11’550 franchi, egualmente con sospensione condizionale per due anni, il che si traduce in un sostanziale nulla. La vicenda, apertasi nel luglio 2014 sulla notizia dell’errore medico commesso da Piercarlo Rey quando alla “Clinica sant’Anna” di Sorengo effettuò la mastectomia su un seno sano (e poi, per necessità, anche sul seno malato) e passata attraverso sospensioni dall’attività lavorativa, prese di posizione, “distinguo”, accuse e contraccuse, non è da considerarsi ancora conclusa: possibile infatti un ricorso al Tribunale federale, nel caso per mano del procuratore pubblico Pablo Fäh ora titolare del “dossier” a suo tempo istruito dal collega Paolo Bordoli.