Ma quale “vox populi, vox Dei”: alla Commissione federale delle Poste non si lasciano impressionare dai ricorsi, così come a nessun esito era giunta una petizione corredata da 4’738 firme, consenso enorme considerandosi il fatto che nel quartiere vivono circa 5’100 persone. Stupore ed amarezza esprimono pertanto i membri dell’associazione “Besso pulita”, giunti a conoscenza del “no” definitivo alla prosecuzione dell’attività dell’ufficio postale; carta straccia il documento prodotto, definita per contro “conforme alle condizioni-quadro” in senso giuridico la decisione assunta, negata la facoltà di associare questo caso a quanto in corso nel Canton Giura dove interesse e consenso è stato espresso per l’iniziativa sul miglioramento della qualità della rete di sportelli. “Una decisione che ci risulta incomprensibile – afferma Ugo Cancelli presidente, a nome dei soci e dei simpatizzanti di “Besso pulita” – tanto di più in un periodo nel quale i cittadini, a causa della pandemia, hanno avuto bisogno concreto del servizio pubblico della posta”. Non trascurabile poi il fatto che “una fetta consistente della popolazione del quartiere è anziana e quindi, anche soltanto per effettuare pagamenti senza “Postcard” o per ritirare contanti o per spedire un pacchetto, ora i cittadini dovranno recarsi fino in centro”.