(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 15.22) Sarà anche sollecitata, la parziale riapertura delle attività; sarà anche rispondente ad esigenze specifiche; sarà tutto quel che si vuole. Ma di Covid-19, in Ticino, si continua a morire: anche nelle ultime 24 ore, ossia sino al riscontro ultimo di stamane, quattro vittime in più per un totale di 281 in 41 giorni dal primo decesso, a fronte di 616 persone dimesse dalle strutture nosocomiali (si fa memoria: a “dimissioni” non corrisponde la certezza dell’avvenuta guarigione). Incomprensibile – e su questo servirebbero valutazioni appropriate da chi parli in nome dell’Ufficio del medico cantonale – la recrudescenza nel numero dei nuovi contagiati, ben 38, per un incremento pari all’1.27 per cento in un sol giorno e con dato effettivo oltre la soglia delle 3’000 unità (3’032). Due in meno (56 contro 54) rispetto a ieri le persone ricoverate in terapia intensiva; invariato il numero degli intubati (42); 237 in tutto gli ospiti nelle strutture sanitarie. Ad avvenuto aggiornamento di 15 Cantoni su 26 (all’appello mancano Giura, Neuchâtel, Nidvaldo, Vallese, Obvaldo, Argovia, Glarona, Grigioni, Appenzello esterno ed i rilevantissimi Ginevra e Vaud), secondo l’attendibile portale www.corona-data.ch i numeri restano gravi: 126 in più i contagiati, per un totale di 27’393; 1’381 in tutto i morti. In immagine, la statistica delle vittime in Svizzera.