“Un passo dovuto per rispettare i dettami di legge”, ma da considerarsi nullo e come “mai avvenuto” qualora dal responso popolare (due le votazioni incombenti) giungesse un “esito favorevole all’aeroporto”, e cioè al rifinanziamento da parte del Cantone (più vari altri aspetti) ed all’accordo Cantone-Città di Lugano sul passaggio di quote. Di fatto, e tuttavia, da oggi è sul piatto un problema in più: come da esito dell’incontro tra vertici della “Lugano airport Sa” (Consiglio di amministrazione e direzione) e dipendenti dello scalo, a breve sarà inviata la lettera di disdetta cautelativa di tutti i contratti, con effetto dalla fine di aprile 2020. Dispiacimento è stato espresso da entrambe le parti; primaria preoccupazione, ad avviso dei responsabili dell’azienda di gestione dell’aeroporto, resta lo smantellamento di tutte le attività (cioè sia per i dipendenti sia “per coloro che sono presenti con le loro attività”) nel caso in sede di votazione “il popolo dovesse dare ragione ai referendisti”.