Per capire, credeteci, ci vuole proprio il disegnino. Ce ne volle uno sesquipedale, del resto, all’epoca in cui venne inventata la doppia “chicane” con triplo avvitamento inverso coefficiente 3.1 nel senso di marcia da Bellinzona verso Locarno, su una rotatoria dalle quote di visibilità inadeguatissime e con raggi di curvatura (e, quindi, di sterzata) dalla non facile interpretazione soprattutto da parte di quanti lì si trovassero per la prima volta. Una rappresentazione grafica in più, insomma, non guasta, e non guasta a cagion del fatto che posdomani, mercoledì 4 dicembre, scatterà la rivoluzione ultima nella viabilità al cosiddetto “nodo” di Quartino, punto nevralgico in intersezione fra la direttrice viaria Belli-Loc e la Cantonale del Gambarogno, che quivi trae origine e con piena pertinenza territoriale, imperocché sul territorio del Comune di Gambarogno insiste l’incrocio causa di millanta problemi, la metà abbondante dei quali è tuttavia effetto di errori umani.
Rivoluzione ultima e finale, e nel funzionariato del Dipartimento cantonale territorio evvi chi si sdilinquisca e financo s’esponga affermando che questa sarà panacea mirabile ossia soluzione per tutto; ché, del resto, il nuovo assetto viario era “già (stato, ndr) sperimentato con successo durante i recenti lavori per il potenziamento della linea ferroviaria”, vale a dire mentre era attivo il cantiere per la sistemazione del ponte a scavalcamento del tratto iniziale della strada verso il valico di Dirinella-Zenna; buoni testimoni riferiscono invece che, soprattutto nei primi giorni e ad ogni modo nelle ore di punta per il traffico veicolare, quello fu un pateracchio, altro che “successo”. Ma non poniamo limiti alla Provvidenza: a suo tempo, in qualche modo, fu digerito il biscottone ad isolotti e “bunker” tipo campo da golf, e gli automobilisti sono disposti ormai a sopportare di tutto. Tutto il prodigio di quel che vedremo – e, ahinoi, una volta o l’altra dovremo persino provare – a partire da mercoledì si traduce in sostanza nell’introduzione di un diverso senso di marcia in prossimità del sistema di rotatorie antistanti il ristorante “Nuova pergola”. Meccanismo, e leggete bene, e provate a memorizzare: chi arrivi da Locarno e voglia andare a Bellinzona entrerà in Comune di Gambarogno frazione Quartino appena che sia stato superato il ponte sul Ticino e dovrebbe a questo punto accingersi a svoltare sulla sinistra in corrispondenza della rotatoria, ed invece sarà obbligato a svoltare a destra sulla “bretella” per il Gambarogno, a viaggiare in tale senso di marcia per circa 300 metri (di fatto, arrivando nel cuore della frazione Magadino, verso cui proseguirà il traffico destinato alle profondità gambarognesi intese quali Vira San Nazzaro Caviano Gerra Indemini Piazzogna Sant’Abbondio e pertinenze varie) ed infine a rientrare sulla sinistra, aggiungiamoci dunque altri 200 metri dicendosi che quest’ultimo è un cateto del triangolo mentre quella precedente è l’ipotenusa, ritrovandosi infine proprio con la “Nuova pergola” sul lato del passeggero anteriore; per quanti giungano da Bellinzona con l’intenzione di procedere verso Locarno, accesso alla rotatoria antistante la “Nuova pergola”, percorso obbligato sulla corsia di destra (sì, spiegatelo ai turisti con “roulotte” al séguito…), e la cosa dovrebbe passar via liscia; chi sia in arrivo da Bellinzona e voglia procedere verso il Gambarogno, invece, dopo la rotatoria sarà obbligato ad immettersi sulla corsia di sinistra e poi a svoltare ancora a sinistra. Facciamo così: c’è la cartina, ed a scanso di equivoci la si pubblica.
La rivoluzione ultima e finale, e tale essa è e non può non essere dacché ci venne giust’appunto detto che questo nuovo assetto viario fu sperimentato “con successo” durante i lavori ferroviari et cetera, trova in realtà modo di smentirsi nella stessa nota-stampa formulata da mente eccelsa al disservizio del Dipartimento cantonale territorio, laddove indicasi che “nell’intera area sono state posate apparecchiature per il monitoraggio del traffico”, e “per il periodo di un anno”. Molto bene; illuminateci, tuttavia, a quale scopo? Eh: “Questa raccolta sistematica di dati permetterà di valutare l’efficacia del nuovo assetto”. Oppperdindirindina: ma se la sperimentazione aveva dato un pieno successo, per stare alle vostre parole, perché mai si dovrebbe rimettere ora in discussione tale esito positivo? Risposta scritta: oltre a valutarsi l’efficacia del nuovo assetto (il quale, dunque, è stato sperimentato, ma tutt’altro che con successo), la raccolta sistematica di dati prelude ad “individuare i provvedimenti necessari per un eventuale regime definitivo”. Un bel modo di impapocchiarsi con le parole, e di smentire quanto dato per certo. Altro che rivoluzione ultima e finale, altro che. Ma, si ripete, il funzionario dispone (male, contraddicendosi, dichiarando una cosa al capoverso uno e smentendola al capoverso due) ed il cittadino fortunatamente si regola da sé. Si sappia ad ogni modo che, fra le ore 20.00 di domani ovvero martedì 3 dicembre e le ore 5.00 di giovedì 5 dicembre, con interventi in sola fascia serale-notturna, sono previste deviazioni del traffico afferente a via Mondette, via Monte Ceneri e via Campiscioni, e ciò al fine di garantire gli spazi necessari per il completamento della segnaletica sia orizzontale sia verticale.
Di quel che verrà poi, ecco, non s’ha certezza; e, dunque, lasciamoci sorprendere. In immagine, la pianta della nuova viabilità “sperimentata con successo” ed invero provvisoria ai limiti dell’aleatorietà; altre immagini sulla nostra pagina “Facebook”.