Alcuni vennero arrestati quasi sul posto; altri furono presi nel corso della fuga verso quel “bed&breakfast” di Abbiategrasso (provincia di Milano) che era stato scelto come campo-base in vista dell’incursione su Chiasso; altri finirono in manette nel corso delle indagini. In Ticino, nella giornata di ieri e come indicano oggi fonti di ministero pubblico e Polcantonale, è stato estradato l’ultimo della banda che nella notte fra domenica 25 e lunedì 26 febbraio tentò di sfondare il “caveau” della “Loomis”, certezza di arrivare sul bottino e per i delinquenti fu invece una delusione cocente, perché l’essenziale delle contromisure era stato preso e adottato ed in effetti venne applicato, sicché i cacciatori (di tesori) si ritrovarono in un attimo a vestirsi da lepri, e con modestissima se non nulla fortuna. L’uomo, 51 anni, cittadino italiano con residenza nel Foggiano (quasi tutto il gruppo criminale veniva da Cerignola, secondo centro per importanza nella provincia), era per l’appunto destinatario di richiesta di estradizione da parte della magistratura ticinese; fra gli addebiti figurano l’infrazione alla Legge federale sulle telecomunicazioni, la violazione di domicilio, il danneggiamento ed il tentato furto aggravato. “Dossier” nelle mani della procuratrice pubblica Chiara Borelli.