Home CRONACA Accoltellò l’amico della madre, starà in carcere per un pezzo

Accoltellò l’amico della madre, starà in carcere per un pezzo

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I fendenti ci furono, e si sa: puoi essere anche un mago nel maneggiare il coltello, ma quando una lama parte non è detto che si sappia di preciso quale danno essa andrà a causare. Per tentato omicidio intenzionale con dolo eventuale è stato dunque condannato oggi a quattro anni e tre mesi, alle Assise criminali in Lugano, il 26enne che nell’agosto dello scorso anno, dopo essere giunto dal Canton Zurigo dove vive, giunse a Cadenazzo in compagnia del padre e sorprese la madre mentre si trovava con un altro uomo. Incontro tutt’altro che fortuito, anzi, cercato dal giovane per i sospetti maturati circa il comportamento della donna. Pur tra le diverse versioni fornite anche in aula, davanti al giudice Amos Pagnamenta ed alla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo che aveva chiesto un verdetto assai più pesante (otto anni e mezzo, dedotto l’anno che il 26enne ha già trascorso dietro alle sbarre), su un fatto non vi sono stati dubbi: il giovane partì in affondo, colpì e rischiò di mandare all’altro mondo un tizio la cui unica colpa, se di colpa si può parlare, stava nel viversi una relazione fuori dai canoni. Verdetto di colpevolezza anche per il 49enne, salvatosi – multa da 500 franchi più 90 aliquote da 110 franchi l’una, queste ultime con sospensione condizionale per 24 mesi – in forza dell’aver sostenuto di essere stato sì al corrente delle intenzioni del figlio, cioè della volontà di “dare una lezione” al fedifrago, ma non del fatto che egli avrebbe fatto uso di un’arma bianca.