Prioritari (e chi discute?) sono i lavori in corso e che hanno in gran parte già cambiato il volto alla struttura ed alle sue pertinenze, approssimandosi tra l’altro – dicembre secondo programma pubblicato – il collaudo e l’inaugurazione della nuova passerella pedonale. Per loro natura, ed anche per effetto dei ritardi che comportano il salto delle coincidenze e quindi soste prolungate dei viaggiatori, la stazione ferroviaria di Bellinzona è tuttavia luogo da viversi nella quotidianità e senza disagi oltre a quelli dati dal (dis)servizio; spiace allora il riscontrare, tra binari e binari e su estensioni anche ampie, la diffusione di piante invasive ed infestanti vuoi indigene vuoi alloctone, di fatto a distanza nulla dall’utenza. Taglio, sfalcio ed eradicazione non risultano oggetto di qualche divieto; ergo, perché non procedere almeno con un primo ma generale intervento?