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Filo di nota / Primo agosto: in nome di Dio onnipotente, liberateci da ‘sti falsari

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Appunti dalle celebrazioni per il Primo agosto, Natale della Patria: valenze coerentemente ecumeniche nel rito religioso al San Gottardo; patriottismo – ahinoi – espresso solo a sprazzi e con insufficiente risposta diretta a quanti stanno tentando di cristallizzare l’esperienza-Svizzera entro parametri quali casualità, convenienze e furbizia, abbreviandone per di più i tempi e negandone alcuni postulati che per loro natura sono invece ineludibili; discorsi lunari a Lugano (orazione fuori contesto; in altre parole, relatore andato fuori tema) e soprattutto a Tresa, qui ospite – e l’ospite è sacro: dovrebbe imparare a non approfittarsi dell’accesso al microfono in assenza di contraddittorio – la consigliera federale Élisabeth Baume-Schneider con il suo discorsetto in cifra “Heidiland”, benaltrista di fondo, a scaricabarile sullo stato dell’arte e dall’appendice puccipucci in attitudine turboeuropeista. Diremo: non ci aspettavamo molto di diverso, anzi, non ci aspettavamo nulla di diverso. Per fortuna è giunto il rinvio dello spettacolo pirotecnico sul golfo di Lugano: almeno qualcosa fuori dal precotto, dal predigerito, dal preconfezionato.