Si accentua in modo drammatico la crisi dell’editoria da informazione quotidiana sul territorio del Canton Ticino: secondo un piano di ristrutturazione reso noto nelle scorse ore ai collaboratori e di cui viene data notizia oggi, sarà defalcata nella misura di 5.50 unità lavorative la redazione del quotidiano “laRegione”, da 32 anni e più sul mercato – primo numero, lunedì 14 settembre 1992 – quale esito della fusione fra “Il dovere” (quotidiano) e “L’Eco di Locarno” (trisettimanale). Lasciandosi ad altro momento la riflessione ed il giudizio circa la scelta compiuta, riportiamo qui senza interpolazioni la nota comparsa sotto la testata bellinzonese.
“Il drastico calo degli introiti pubblicitari (che ha avuto luogo) nel 2024 ed il declino strutturale e costante delle entrate che negli anni ha penalizzato la sostenibilità dei “mass media” sul nostro territorio portano “laRegione” a confrontarsi con conti che non riescono più a sopportare l’attuale volume delle uscite. In questo contesto, l’editore del nostro giornale si vede costretto a mettere in atto un piano di ristrutturazione che tocca gli effettivi della redazione per complessive 5.50 unità. Una decisione presa con profondo rammarico, viste le ripercussioni che questa ha, “in primis” sulle collaboratrici e sui collaboratori colpiti dalla ristrutturazione, ma anche sulle loro famiglie e sull’intero corpo redazionale”.
“L’intervento teso a salvaguardare il futuro della testata è stato comunicato al personale in séguito a un’attenta analisi dei flussi finanziari e dopo aver preso coscienza che il calo delle entrate pubblicitarie, calo che riguarda tutto il settore mediatico svizzero (e non solo), è allo stato attuale un processo irreversibile. Ai collaboratori che verranno toccati dalle misure di risparmio vada, prima di tutto, un sentito ringraziamento da parte dell’editore e della direzione del giornale per il notevole impegno profuso in tutti questi anni. La “Regiopress Sa” ha aperto una finestra di dialogo con il personale e con i rappresentanti sindacali allo scopo di meglio definire i contorni del piano di ristrutturazione e per provare ad attenuare, nel limite del possibile, gli effetti negativi derivanti da questa spiacevole situazione”.
“Le misure di contenimento dei costi impongono anche una riflessione sulle prospettive del nostro giornale. Fermo restando che manterremo sempre saldo l’impegno – assunto con i nostri lettori – di qualità e integrità giornalistica, elementi riconosciuti e apprezzati dal pubblico, oggi dobbiamo per certi versi riorientarci, prediligendo un approccio più focalizzato. Lo abbiamo scritto più volte e lo ribadiamo: la democrazia è il pilastro fondante della nostra società e continuerà a essere una nostra missione contribuire al suo miglior funzionamento possibile. Speriamo di poter contare sul supporto di tutte e tutti coloro che fino ad oggi hanno sostenuto la nostra esistenza, e magari su chi ora vorrà cominciare a farlo. In questo particolare momento di profonda crisi politica, economica e sociale non intendiamo tirarci indietro e faremo di tutto pur di proseguire sulla strada intrapresa, portando la nostra voce e il nostro sguardo critico sull’attualità”.