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Scattano i dazi Usa sulle importazioni: Borse in affanno, bitcoin a picco

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 9.50) Venerdì scorso una minima increspatura, in prevalenza da attribuirsi a realizzi sulla coda di un gennaio straordinario per il “rally” delle ultime due settimane, in ispecie sulla piazza borsistica di Zurigo; stamane, invece, l’improvvisa rottura – motivata, per carità: sullo sfondo ci sono i timori legati all’introduzione di dazi massicci da parte sulle importazioni negli Stati Uniti – della luna di miele sui mercati. In arretramento vistoso (meno 1.17 per cento attorno a quota 12’450 punti) è ad esempio lo “Swiss market index”, a rappresentazione di un listino primario che si difende effettivamente con i soli titoli “Swisscom Ag” (più 0.19 per cento) e “Lonza group Ag” (meno 0.03); varie le identità in rosso per misura superiore al tre per cento, in particolare “Logitech international Sa” e “Sonova holding Ag”. Nell’allargato, sofferenza a due cifre per “Julius Bär Gruppe Ag”, pur sull’annuncio di un consistente incremento dell’utile nel 2024. Dalle altre sedi: Dax-40 a Francoforte, meno 1.78 per cento; Ftse-Mib a Milano, meno 1.39; Ftse-100 a Londra, meno 1.23; Cac-40 a Parigi, meno 1.53; Ibex-35 a Madrid, meno 1.05. Cambi: 93.94 centesimi di franco per un euro, 91.74 centesimi di franco per un dollaro Usa; in brusco arretramento il bitcoin al controvalore teorico di 87’426 franchi circa per unità.