Suk-yeol Yoon, 64enne presidente della Corea del Sud, è stato tratto in arresto stamane – mobilitati 3’000 agenti… – nella sua residenza di Seul in esecuzione di un mandato di cattura per sovversione ed abuso di ufficio. Si tratta dello stesso Suk-yeol Yoon che all’inizio di dicembre aveva organizzato e posto in atto un “auto-golpe”, contestuale alla proclamazione della legge marziale (poi revocata), affermando essere il suo intervento funzionale a “proteggere il Paese dalle forze comuniste nordcoreane” ed accusando il Parlamento di essere largamente permeato da sentimenti filo-Corea del Nord, e che il crollo dello Stato di diritto è imminente se non già avvenuto. Un filino esagerato, ecco, persino se visto da Pyongyang.