Home POLITICA Federali 2019: Ppd, mezzo «sì» alla congiunzione. E la Lega… replica

Federali 2019: Ppd, mezzo «sì» alla congiunzione. E la Lega… replica

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Un’ora segnata dal Destino nel cielo dell’Elvezia ticinese, l’ora delle decisioni irrevocabili: in sede di Direttiva Ppd, stasera, è stata aperta la strada alla congiunzione di liste con il Plr, su binario parallelo al percorso attivato la scorsa settimana all’interno di omologo gremio dell’altra forza politica coinvolta. L’edizione antistorica dell’“Avanti al centro contro gli opposti estremismi”, nel segno di una “Realpolitik” che alle orecchie del votante medio suona come sirena di allarme, pare aver trovato sostenitori apicali (innegabile l’attestazione di un consenso unanime), ma nella base i malumori ci sono e crescono giorno dopo giorno, anche in questo con piena rispondenza di strati lib-rad; questione di memoria, questione di finalità, questione di stili, e per sovrammercato questioni di simpatie e di antipatie oltre che la valutazione tecnica sulla scarsa probabilità di conseguire un risultato almeno pari all’“Uno più uno uguale due”; né, pur con la congerie di possibili liste a supporto (addirittura due da “Generazione giovani”, con suddivisione territoriale marcata dalla linea del Ceneri) o a congiunzione (ipotesi ultima, l’aggancio ai Verdi liberali), sussiste una certezza di non perdere le ali in quella che, come rappresentazione grafica dell’elettorato, somiglia assaissimo ad una curva gaussiana. Su un lato, a sperare di cogliere benefici saranno ovviamente i leghisti, pronti a rigiocarsi la carta di un Battista Ghiggia avvocato per uno dei due seggi agli Stati: non andò bene in altra circostanza, ma ora non si sta più parlando di un “homo novus” per l’agone.