(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 23.28) Venerdì nero su quasi tutte le piazze borsistiche mondiali: sotto il diluvio, e senza timonieri che sappiano guardare oltre l’orizzonte procelloso: messaggi negativi dall’industria e dai principali indicatori, cui si aggiungono elementi esogeni quali il timore di un inasprimento delle tensioni nel Vicino Oriente; deboli inoltre i dati dall’occupazione negli Stati Uniti, cui si aggiunge la generalmente scarsa propensione degli operatori ad esporsi nel periodo delle ferie, quando sui prezzi può incidere anche la vendita di quantità per solito considerate come modeste. In testimonianza del clima da Basso impero, lo “Swiss market index” è colato a picco abbandonando via via le linee di sicurezza e, dopo essere retrocesso sotto la soglia dei 12’000 punti, fissandosi a quota 11’875.52 punti ovvero con perdita pari al 3.59 per cento; sul primario, a galla il solo titolo “Nestlé Sa” (più 0.29 per cento); sul lato sinistro i farmaceutici (“Novartis Ag”, meno 2.00, e “Roche holding Ag”, meno 1.64); letteralmente piallati “Ubs group Ag” (meno 9.49) ed “Abb limited” (meno 8.38); rarissime le cifre verdi nell’allargato, da menzionarsi quindi “Lindt und Sprüngli participation Ag” (più 3.36) e “Barry Callebaut Ag” (più 0.71).
Dalle altre piazze: Dax-40 a Francoforte, meno 2.33 per cento; Ftse-Mib a Milano, meno 2.55; Ftse-100 a Londra, meno 1.42; Cac-40 a Parigi, meno 1.61; Ibex-35 a Madrid, meno 1.67. Male New York, con perdite fra l’1.51 ed il 2.43 per cento sugli indici di consueto riferimento. Come quasi sempre in tempi di preoccupazioni, ripiegamento sulle valute-sicurezza, in avanguardia il franco svizzero: cambi a 93.77 centesimi di franco per un euro e ad 85.89 centesimi di franco per un dollaro Usa; bitcoin in tuffo al controvalore teorico di 53’227 franchi circa per unità ossia con perdita prossima al sette per cento.