NeuchâtelXamaxSerrières salvo, Aarau ancora in Dnb. Da follia, da autentica follia l’esito del “barrage” tra penultima della massima serie e seconda della cadetteria pedatoria, oggi, proprio al “Brugglifeld” di Aarau dove i padroni di casa, forti del 4-0 ottenuto giovedì in trasferta a Neuchâtel, erano strafavoriti per il balzo di categoria tanto che una vittoria degli ospiti era pagata tra 2.75 e 2.99 dai principali “bookmaker” in rete, mentre uno 0-4 al termine dei regolamentari – unico risultato possibile per il rinvio del verdetto sino agli eventuali rigori – viaggiava su quote stratosferiche; e proprio grazie ad una quaterna fra il 20.o (Geoffroy Serey Die, rigore) ed il 72.o (Geoffrey Tréand; nel mezzo Marcis Oss, 29.o, e Kemal Ademi, 38.o) lo Xamax è riuscito ad andare ai supplementari, a chiuderli senza danno (cinque cartellini gialli contro sei) ed a costringere l’Aarau ai rigori davanti ad oltre 7’000 spettatori ormai ammutoliti ed esterrefatti. Errore del capitano Elsad Zverotic, per l’Aarau, ad inizio serie; poi otto tiri a bersaglio, quattro per parte; ultimo pallone dagli 11 metri sul piede di Geoffroy Seren Die, Djordje Nikolic battuto, 4-5 il responso e l’esplosione di gioia della panchina ospite, oltre che dei tifosi rimasti a Neuchâtel e che per la serata stanno approntando festeggiamenti nelle aree antistanti la “Maladière”.
Di “Barrage-Krimi” parlano invece ad Aarau, dove via InterNet viaggia la disperazione sotto il segno dell’“Unglaublich aber wahr”: dalle cifre del confronto emerge infatti un sostanziale equilibrio nelle conclusioni (14 per parte), nel possesso-palla (51 contro 49 per cento) anche se il mirino dello Xamax era decisamente meglio collimato (quattro goal con otto tiri nello specchio della porta avversaria, zero goal con due tiri sul fronte opposto dove peraltro sono stati battuti 10 calci d’angolo contro due); rammarico per il palo colto da Gianluca Frontino al primo minuto del primo supplementare, e la sensazione che agli ospiti sia stato concesso qualcosa di troppo nel gioco (27 falli contro 18). Ma questa è la morale: sfuma in volata il progetto nutrito con una prodigiosa rincorsa alla piazza d’onore, mentre a Neuchâtel tirano un sospiro di sollievo anche quanti nella salvezza avevano smesso di credere a metà stagione. Il tempo dirà se questo è stato un equo verdetto.