Indiscutibile: sul volantino di lancio figurano i loghi di Unia ed Ocst. Indiscutibile: l’appuntamento è dato in quel di Como, fra 10 giorni, davanti al palazzo della Regione Lombardia. Indiscutibile: tema è una “Manifestazione dei lavoratori frontalieri”. Di che scatenare l’ira – altro che mero “sconcerto”, come indicato questo pomeriggio in una nota – da parte dei vertici leghisti, che nel peraltro breve testo del volantino rilevano motivi in serie per esprimere irritazione. I punti: di principio, contestazione allo schieramento dei sindacasti “dalla parte dei frontalieri” anziché a difesa dei “lavoratori residenti”; a cascata, la contestazione sul “dumping” salariale che sarebbe subito dai lavoratori ticinesi (“notoriamente in séguito all’esplosione incontrollata del frontalierato”) e non dai frontalieri; nello specifico, la contestazione alla richiesta di un “telelavoro adeguato” per i frontalieri (“La promozione del telelavoro dei frontalieri” equivale ad “aggravare ancor di più il soppiantamento dei lavoratori residenti con frontalieri nel settore terziario”). Frontale l’attacco:; “Quanti vantaggi vogliono ancora accordare ai frontalieri, a detrimento dei lavoratori indigeni, queste sigle sindacali allo sbando” ed “imbevute di ideologia internazionalista e sovranofoba”? A stretto giro di posta, si ipotizza, la risposta.