Da una settimana circa, le impalcature e le reti di protezione sulla parete dell’edificio di via San Gottardo 50 a Massagno; nel tardo pomeriggio di ieri, le mani su quei pannelli e la rapida opera di smontaggio. Scomparse alla data di lunedì 13 maggio 2019, cinque giorni prima che fosse trascorso un anno dall’uscita dell’ultimo numero dopo 92 anni circa, anche le ultime vestigia di quel che fu il “Giornale del popolo”, monsignor Aurelio Bacciarini il fondatore, Alessandra Zumthor Bernasconi ultima direttrice responsabile; sic transit gloria mundi. Si contava tuttavia, a rigor di esito della famosa asta in cui vennero battuti gli archivi e la testata, su una preservazione almeno della memoria di quel quotidiano; ed invece – cosa che si andò a verificare stamane – nemmen più figura il sito “web” del giornale.
Peggio: presumibilmente con nuova registrazione in apparenza siglata appena quattro giorni addietro, l’indirizzo gdp.ch fu acquisito da tale Giacomo Hermosa, 37 anni, specialista in alimentazione naturale – almeno dall’agosto 2018 ha anche una pagina registrata a suo cognome, vale a dire www.hermosa.ch – e per un portale che su tale tema verrà orientato, dovendosi almeno giudicare sulla scorta di ciò che al momento figura in pagina (assai poco: la descrizione di alcune erbe e dei benefici che da esse sarebbe possibile ricavare, il preannuncio di una sorta di bollettino periodico, zero connessione verso “Facebook” e “Twitter”). Ma con quale logica, cioè, in che cosa dovrebbe consistere il legame con una denominazione quale fu ed è il GdP? Risposta in un trucco: il nuovo titolare si definisce “Giacomo (suo nome reale, ndr) Del Popolo”, prendi le iniziali ed il gioco è fatto. Un gioco lecito, per carità, ma che va a danno di valori acquisiti nella dimensione culturale del Ticino; per dire, un po’ quel che accadeva sino a pochi anni or sono al Comune di Paradiso, che non poteva disporre liberamente del sito www.paradiso.ch essendo tale indirizzo stato occupato dal gerente di un salone da parrucchiere nella Svizzera interna.
Dalla Curia di Lugano, dove sono tuttora detentori della testata “Giornale del popolo” per riacquisto della testata nel corso della premenzionata asta, non hanno nulla da dire? Per esempio, in risposta a questo interrogativo: difesa come fu la proprietà della testata, non era il caso di spendere quattro centesimi anche per la tutela della memoria storica del GdP, con primaria difesa dell’assegnazione del sito InterNet gdp.ch? Ed è stata una distrazione (errore grave), oppure un atto deliberato al fine di seppellire una volta per tutte quella che resta identità “ingombrante”?