(ULTIMO AGGIORANMETNO E RIEPILOGO, ORE 23.49) Truffa, amministrazione infedele ed infedeltà aggravata nella gestione pubblica le ipotesi di reato che stasera hanno condotto Giovanni Bruschetti ad autosospendersi dal ruolo di sindaco di Massagno. L’annuncio dell’inchiesta a suo carico è stata data dallo stesso Giovanni Bruschetti con una nota-stampa nella quale vengono precisati – unilateralmente, ma non vi è motivo di dubitare delle notizie fornite – i termini della questione: “Mi si muove l’accusa di aver fatto caricare un importo di 400 franchi” sul prezzo di un’opera d’arte acquistata in nome del Comune di Massagno e della quale fu fatto omaggio ad un dipendente in uscita dopo lungo servizio a favore della comunità; sempre standosi alla tesi d’inchiesta, la cifra sarebbe andata a pari scomputo – cioè a sconto equipollente – “per un altro quadro che ho parallelamente acquistato a titolo privato”. Da quali fonti e/o da quali documenti sia scaturita l’indagine non è noto; per parte sua, Giovanni Bruschetti afferma di aver “fornito le spiegazioni del caso” e di aver considerato doverosa l’immediata comunicazione di quanto avvenuto all’autorità cantonale di vigilanza, dalla quale dipende per l’appunto la sospensione richiesta dallo stesso sindaco “al fine di salvaguardare al meglio l’attività del Municipio”.
Architetto, 65 anni, già tra le figure di riferimento nell’universo cestistico ticinese ed elvetico (è stato presidente della Sam Massagno), Giovanni Bruschetti è esponente di punta del “Centro” (già Partito popolare-democratico) nel feudo tradizionale dei Conservatori e, all’interno dell’Esecutivo comunale, ha riassunto in sé cinque rami di competenza (amministrazione generale e finanze, Dipendenti e Cassa pensioni, comunicazione-cultura-manifestazioni, pianificazione intercomunale-grandi progetti, “Azienda elettrica Massagno”). Dall’autosospensione non deriverà ovviamente alcun pregiudizio – una pletorica conferma formale è giunta in serata da fonti del Municipio – per le attività comunali: “La piena operatività del Municipio e dei servizi (…) è e sarà garantita anche in questa fase”. Sempre a rigore dell’informativa, nell’inchiesta non è coinvolto “alcun altro municipale o funzionario del Comune”.