Possono installare le reti paramassi, possono tenere in scacco gli automobilisti con cantieri dalla lunghezza estenuante per allargare il sedime stradale di qualche mezzo metro, possono piazzare cordoli e parapetti; ma quel tratto asfaltato dell’Alto Varesotto da Luino al valico di Dirinella (Gambarogno) in frazione Zenna del Comune di Maccagno con Pino e Veddasca, per quanto riguarda i rischi di dissesto idrogeologico, è e resta una priorità dalle dimensioni di un “Jumbo”. Ultimo caso stamane, ore 3.55 circa, quando sulle conseguenze di un temporale (temporale: non un tifone, non un sisma) la carreggiata della Strada statale numero 394 “del Verbano orientale” è stata interrotta dal franamento di detriti, massi ed alberi dal costone roccioso, in corrispondenza del chilometro 49.100 ossia a breve distanza dal punto di valico. I materiali si sono riversati su un fronte di vari metri invadendo entrambe le corsie di marcia, con danni ancora in corso di valutazione ma fortunatamente senza colpire veicoli in transito (conseguenze facilmente immaginabili avrebbe avuto un cedimento all’ora di passaggio dei primi frontalieri); altro motivo di parziale consolazione è dato dall’essere tale cedimento avvenuto appena oltre la diramazione per l’abitato di Pino sulla sponda orientale del Lago Maggiore, ora frazione del citato Comune di Maccagno con Pino e Veddasca, il che consente di disporre di una soluzione alternativa per il transito (dalla frontiera, ascesa sino al nucleo di Pino e rientro dopo la zona della frana.
La valutazione dei danni e della situazione generale – evidente il pericolo di altri distacchi – è in carico ai funzionari “Anas” (servizio strade pubbliche statali). Impegnati sul campo sia effettivi dei Vigili del fuoco dal Distaccamento di Luino sia uomini dell’Arma dei Carabinieri sia agenti di Polizia locale. Nella migliore delle ipotesi, il ripristino delle ordinarie condizioni di transito è da prevedersi a fine settimana.