Dite voi che cosa sia più grave: il viaggio (qui, sulla A2) nonostante in quel giorno fosse vigente il divieto di circolazione per gli autocarri, o il problema tecnico ai freni sul terzo asse della ruota destra del semirimorchio, o il mancato fissaggio delle pedane. O, magari, l’eccesso di velocità riscontrato a 95 chilometri orari su 80 (in apparenza non molto, ma si considerino per l’appunto le condizioni del veicolo) ad un controllo-“radar” in direzione nord. Ops, piccola dimenticanza: ci sarebbe ed anzi c’è anche una serie di taroccamenti del cronotachigrafo, cosucce come la mancata iscrizione del cambiamento di nazione, per un totale di 19 volte. A pacchetto confezionato, si è regalato una denuncia per grave infrazione alla Legge federale sulla circolazione l’autista di un Tir con targhe polacche che è stato sottoposto a controllo da agenti della Polcantonale all’area di sosta “Al Motto”, in territorio comunale di Sant’Antonino, nella prima serata di lunedì 31 luglio; l’uomo, un 48enne con passaporto turco, ha già dovuto versare 1’160 franchi a titolo di copertura delle spese. Le verifiche sono state effettaute al “Centro controllo veicoli pesanti” in Giornico; alla luce dei problemi riscontrati, l’autoarticolato è stato portato in un’officina per le necessarie riparazioni.