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Preapprendistato di integrazione, primo obiettivo raggiunto

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Di quel gruppo, due ragazzi su tre sono ora inseriti in un apprendistato biennale o triennale; ed il risultato, in un progetto-pilota, appare apprezzabile se non lusinghiero. Al riscontro dei numeri il primo anno di esperienza – e, quindi, di attuazione sul campo – del percorso sostenuto in Ticino dalla Segreteria di Stato per la migrazione, obiettivo il fornire una potenziale integrazione nel mercato del lavoro a rifugiati riconosciuti come tali ed a persone ammesse a titolo provvisorio su territorio svizzero. Cinque gli àmbiti di impegno nel Cantone: lavoro agricolo, meccanica di produzione, logistica, ristorazione e lavoro ausiliario nelle strutture ospedaliere; in pratica, ai candidati è offerto un ciclo di formazione – con studio e lavoro in azienda – della durata di 12 mesi e nel cui quadro sono forniti strumenti per un approccio metodico e pratico alla lingua italiana, per il miglioramento delle conoscenze in matematica e per l’individuazione di percorsi attitudinali alle professioni, in modo da aprire la strada all’apprendistato vero e proprio. Modalità confermate anche per il secondo gruppo, approdato sui banchi nei giorni scorsi; novità del ciclo 2019-2020 è l’inserimento dell’àmbito metalcostruzione a fianco dei cinque contesti confermati. Nella foto, un momento della cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione ai ragazzi formatisi nel primo ciclo di preapprendistato; altre immagini sulla nostra pagina “Facebook”.

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