(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 23.02) Di un fondamentale della finanza non si sono dimenticati, alla “Federal reserve” statunitense: datasi la rilevazione dell’esistenza di un problema e definita che di esso sia l’entità, è necessario che la risposta sia tempestiva, ovviamente congrua per materia e di almeno un grammo superiore per entità. Circa un altro fondamentale della finanza, invece, pare che nessuno abbia conoscenza: al momento di impartire un ordine, il capitano della nave è quantomeno tenuto a sapere se ai suoi ordini vi sia una goletta o un transatlantico; i tempi di reazione del naviglio, infatti, saranno diversi l’uno dall’altro. E di questo forse stanno prendendo coscienza all’“Eccles building” di Washington: ad onta di tre incrementi sostanziosi dei tassi nel volgere di pochi mesi, formula adottata quale deterrente per l’inflazione cioè come sabbia da lanciarsi sulla fiamma viva per estingere l’incendio, l’inflazione stessa continua a crescere anziché diminuire, come attestato oggi con grave scorno degli operatori sui mercati. Esito principale: Borse europee da buona cifra verde al rosso intenso, sprofondo a Wall Street, pioggia di vendite a testimonianza di una sfiducia che in condizioni ordinarie, sia negli States sia in Europa, condurrebbe alla rimozione dei vari Jerome Powell e Janet Yellen da una parte e dell’ondivaga Christine Lagarde dall’altra, quota “Banca centrale europea”.
I numeri e le cifre, chi voglia leggerli, sono deprimenti. A Zurigo, “Swiss market index” a 10’891.54 punti con perdita pari allo 0.90 per cento; per quanto riguarda il listino primario, “Zürich insurance group Ag” capofila con margine utile pari allo 0.98 per cento, pochi gli altri titoli sopra la linea; in tuffo “Lonza group Ag” e “Sika group Ag” (meno 5.41 e meno 5.89 per cento rispettivamente), perdite vistose per “Credit Suisse group Ag” (meno 3.49); in prevalenza grevi le posizioni nell’allargato. Così nelle altre sedi primarie di contrattazione: Dax-40 a Francoforte, meno 1.59; Ftse-Mib a Milano, meno 1.36; Ftse-100 a Londra, meno 1.17; Cac-40 a Parigi, meno 1.39; Ibex-35 a Madrid, meno 1.59. New York fotografata in piena procella: “Dow Jones”, meno 3.94; Nasdaq, meno 5.16. Cambi: 95.88 centesimi di franco per un euro, 96.19 centesimi di franco per un dollaro Usa; mazzata sul bitcoin, in perdita prossima al 10 per cento e scivolato al controvalore teorico di 19’302.08 franchi per unità.