Di nove mesi la sua latitanza in Svizzera; ben breve – cioè quanto necessario e non di più – invece la procedura con cui è stato identificato, arrestato perché su di lui pendeva un ordine di ricerca in àmbito Schengen e restituito all’Italia da cui era venuto. In riconsegna qualche giorno fa a Chiasso su Como frazione Ponte Chiasso, ma è solo di oggi la conferma da fonte ufficiale, un 26enne dall’ultimo domicilio in Puglia e sul quale pendeva una condanna al carcere per tre anni, sette mesi e nove giorni: violenza sessuale aggravata e continuata, corruzione di minorenne e adescamento di minorenne i reati, vittima accertata un 11enne adescato ed invitato nel suo appartamento in provincia di Bari e poi invitato cioè indotto a compiacerlo. Non andiamo oltre nei particolari; basti il sapere che tale vicenda ebbe una durata di tre anni, dal 2016 al 2019, partendo dall’abituale ritrovo di un gruppo di minorenni appassionati di “skateboarding” ed attività affini. L’ora 26enne è stato trasferito alla casa circondariale di Pavia e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.