Si interrompe alle ore 10.12 di oggi, mercoledì 11 dicembre, l’autunno orribile dei liberali-radicali ticinesi, stagione inauguratasi al primo turno delle Federali con cedimento pari al 3.20 per cento nei voti di lista per la Camera bassa e proseguita con la perdita dello storico e mai contestato seggio agli Stati: Ignazio Cassis, da soli due anni e due mesi e tre settimane all’opera in Consiglio federale dopo aver raccolto il testimone da Didier Burkhalter compagno di partito, ha spuntato stamane una non agevole riconferma ottenendo 145 consensi dai colleghi dell’Assemblea federale, con margine dunque ampio sulla sfidante Regula Rytz che in questa sede tentava di capitalizzare al massimo i consistenti incrementi elettorali conseguiti dai Verdi in gran parte della Confederazione. 82, ed in linea con le attese, le schede a favore dell’esponente bernese, che confidava evidentemente in una maggior frammentazione del consenso e di potersela semmai giocare in un secondo o in un terzo turno; sei le bianche. All’evidenza, promossa l’intera compagine di Governo.
Resta tuttavia palese la scarsa brillantezza della rielezione di Ignazio Cassis rispetto agli altri membri dell’Esecutivo; nei numeri, Ueli Maurer, 213 con 23 bianche; Simonetta Sommaruga, 192 con 25 bianche ed una nulla; Alain Berset, 214 con 14 bianche; Guy Parmelin, 191 con 39 bianche ed una nulla; Viola Amherd, 218 con 11 bianche, e persino Karin Keller-Sutter (arrivata nel 2018 a subentro per Johann Schneider-Ammann) in miglior posizione a quota 169 con 37 bianche ed una nulla. Giochi fatti, ad ogni modo, e nuova tornata: nel 2020 la presidenza toccherà a Simonetta Sommaruga, con Guy Parmelin quale “vice”.