Quel panetto di hascisc infilato nei pantaloni, e consegnato agli operatori della Guardia di finanza da cui l’uomo era stato intercettato mentre viaggiava su un fuoristrada a distanza di pochi chilometri da casa, avrebbe in ogni caso costituito un motivo di interesse per le forze dell’ordine e per l’autorità giudiziaria; ma si trattava solo di un mattoncino nel “palazzo della droga” che il soggetto fermato si era costruito. Un 45enne italiano, M.D.B. le iniziali, identità parzialmente fornita e dunque desumibile dall’informativa di fonte ufficiale, residenza a Valmorea (provincia di Como) ovvero in prossimità del confine italosvizzero a Bizzarone su Novazzano, si trova da alcune ore alla casa circondariale “Bassone” di Como essendo stato arrestato in flagranza di reato per un’intensa attività di produzione e di distribuzione di sostanze stupefacenti oltre che – e questo rischia di diventare un capitolo a parte – per il possesso di varie armi da fuoco ovvero un fucile a pompa, due carabine con binocolo di precisione ed un’altra carabina modificata e silenziata, il tutto corredato da oltre 100 colpi di vario calibro tra il “12” ed il “44”: oltre ai 100 grammi del panetto la cui presenza era stata avvertita dai cani antidroga in servizio con alcuni effettivi delle “Fiamme gialle” della compagnia di Olgiate Comasco, infatti, il 45enne deteneva a domicilio una serra “indoor” con valido sistema di irrigazione e di aerazione oltre a marijuana per il peso di 150 grammi.
Il grosso, tuttavia, era custodito in due “garage”: nel primo, hascisc per 198 chilogrammi all’interno di sei borsoni “sigillati sottovuoto e cosparsi di gasolio”, come indicano fonti della Guardia di finanza, non già per un rogo purificatore ma per eludere il fiuto delle unità cinofile; nel secondo, oltre ad un paio di bilance professionali per la pesatura della droga, marijuana per 16 chilogrammi già suddivisi in buste e pronti per la consegna. Ignote, al momento, le destinazioni della merce.