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Universalità del linguaggio, la sfida (ri)vinta da “Ticino in danza”

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Mendrisio e Stabio i territori di una brillante 10.a edizione di “Ticino in danza”, tra martedì 2 e sabato 6 luglio, con la conferma del ruolo trainante dell’evento quale piattaforma di dialogo culturale e di espressione artistica nel segno della rivendicata universalità del linguaggio. Le tappe principali: atto inaugurale alla “Filanda” di Mendrisio con “Danza delicata” del ginevrino Frédéric Gafner, in arte “Foofwa D’Imobilité”; scenari sono stati inoltre il Castello di Stabio (dove le storie locali e le visioni interculturali hanno preso forma in “Ricorda dove il cuore è” di Leung Hoi Yee ed Enrico Frisoni, il “Museo d’arte” di Mendrisio, piazza Baraini a Mendrisio quartiere Genestrerio e il parco di Casvegno (qui, in particolare, gli “Scrigni” proposti da Vittoria Caneva e da Giovanna Rovedo in forma di itinerario nello spazio da esplorarsi come ambiente sensoriale); a chiusura, negli ambienti del “Museo d’arte” di Mendrisio, ecco Patrick Bayha ed Alessia Della Casa a rendere omaggio al pittore Enrico Castellani ed alle sue opere con “Superficie mobile”; infine, momento di partecipazione collettiva con danze etniche in cui è stato coinvolto il pubblico. In immagine, Frédéric Gafner.