Due volte aveva colpito, lasciando tuttavia tracce; alla terza impresa criminale sul territorio e con il solito sistema delle “telefonate-shock” (“Signora signora suo figlio si è schiantato bisogna versare la caparra per l’intervento”, o all’incirca), identico il “modus operandi” e identiche le dinamiche ma finale a sorpresa, faccina stupita davanti agli agenti della Polcantonale in arrivo da sinistra, da destra, dal fronte e dal retro. In manette da giovedì 30 novembre – di stamane l’informativa dal portavoce del ministero pubblico – una 42enne di nazionalità slovacca su cui gli inquirenti avevano puntato occhi ed attenzione stanti le truffe cui la tizia aveva preso parte, in un caso nel Bellinzonese e in un altro nel Luganese, persone anziane le vittime designate. Di nuovo il Bellinzonese, anzi, proprio la capitale quale teatro dell’operazione; in via Franco Zorzi, ore 16.00 circa, l’intervento delle forze dell’ordine a chiusura del ciclo investigativo e valendo qui la flagranza di reato. Addebito primario: ripetuta truffa aggravata. La carcerazione della 42enne è già stata convalidata dal giudice dei provvedimenti coercitivi; “dossier” nelle mani della procuratrice pubblica Margherita Lanzillo.