Home CRONACA Truffatori telefonici, se li riconosci ti difendi: al «via» la campagna

Truffatori telefonici, se li riconosci ti difendi: al «via» la campagna

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Evidenza 2023 per il solo Canton Ticino: una trentina di colpi andati a segno su un totale stimabile in varie centinaia di tentativi; danno economico arrecato pari ad oltre un milione e mezzo di franchi; una decina gli arresti effettuati da uomini della Polcantonale. Per quanto ci si impegni a contrastare il fenomeno, per quanto si dia informazione, per quanto si racconti dei successi ottenuti nella repressione, le truffe del “falso nipote” e del “falso incidente” – ormai riassunte nella grande famiglia delle “telefonate-shock” – sono una costante nella quotidianità d’importazione (per il Ticino, soprattutto dall’Italia e dalla Polonia con appoggi logistici sul territorio di Tricoloria); e su tale tema verte la campagna oggi al lancio nel nome della “Prevenzione svizzera della criminalità”, delle Polcantonali e delle Polcom di tutta la Confederazione, compresi dunque i corpi ticinesi, insieme con i titolari dei Dipartimenti cantonali di giustizia e di polizia e con il concorso della “Pro senectute”.

Riassunto in due concetti lo spirito del progetto di comunicazione. Primo, evitare di farsi prendere dal panico quando giunge una chiamata di questa natura (dati da gennaio ad oggi sul territorio rossocrociato: oltre 2’800 telefonate, provento estorto per circa otto milioni di franchi svizzeri, e soprattutto incremento a fattore tre rispetto al periodo corrispondente del 2022); proprio sull’ansia generata fanno leva i delinquenti. Secondo, riappendere sùbito ed avvertire le autorità di polizia; da fonte ufficiale non si avrà mai un suggerimento diverso, ma nulla vi vieta di coprire di contumelie e di insulti il malvivente che sta attentando ai vostri risparmi ed alla vostra serenità. Gli strumenti della campagna: informazione – non la mera ripresa di un comunicato – come questa che viene gratuitamente e volentieri messa a disposizione dal “Giornale del Ticino”, manifesti, volantini, una pagina dedicata in InterNet, notizie per tramite dei “media” sociali (vabbè, questo è un canale anche discutibile), ed anche un espositore da tavolo – messaggio: “Riappendi sùbito”; dichiarata disponibilità negli uffici dei corpi di Polizia – da collocarsi accanto al telefono o almeno da tenersi in bella evidenza.

Alla sintesi, il riepilogo dei consigli: a) non farsi mettere sotto pressione; b) interrompere sùbito la chiamata; c) qualora l’interlocutore abbia avuto tempo di sparare la frottola del giorno annunciandovi ad esempio che un vostro congiunto è rimasto ferito in un incidente stradale, contattare la persona indicata e verificare che tutto vada bene; d) mai consegnare oggetti preziosi o contanti a soggetti che non siano di vostra comprovata conoscenza e di vostra comprovata fiducia; e) chiamate le forze dell’ordine e raccontate.