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Troppo ozono da Chiasso in su: verso gli 80 orari su A2 e affini

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A mali estremi, et cetera: sale l’ozono, prepararsi alle restrizioni. Nulla di nuovo sotto il sole, si direbbe cogliendo anche un refolo di iterazione ironica, nell’informativa distribuita oggi dai responsabili del Dipartimento cantonale territorio; ci si domandava anzi quando sarebbe venuto il giorno dell’annuncio dei primi provvedimenti, stante l’inevitabile concentrazione per effetto delle temperature piuttosto elevate cui stiamo tentando di sopravvivere. Questione semplice semplice: nei giorni scorsi sono stati raggiunti i livelli da prima informazione ai cittadini (media oraria dell’ozono oltre la barriera dei 180 microgrammi per metro cubico) in buona parte del Cantone; inoltre, sia alla stazione di rilevamento di Mendrisio sia a quella di Chiasso è superata inoltre la barriera dei 240 microgrammi – soglia di allarme – per metro cubico, rispettivamente con valori pari a 247 ed a 251 microgrammi per metro cubico.

Conseguenze: in caso di superamento della soglia di allarme per tre ore consecutive in due stazioni di rilevamento, saranno date le condizioni per il ritorno ai provvedimenti fissati in specifico decreto esecutivo in materia di inquinamento atmosferico, vale a dire: a) limitazione generalizzata della velocità ad 80 chilometri orari sulla tratta autostradale interessata dal superamento della soglia d’allarme, ad eccezione dei veicoli prioritari in servizio di urgenza; b) per i conducenti di mezzi pesanti, divieto di sorpasso sulle autostrade e sulle semiautostrade. Ai cittadini, poi, la consueta richiesta di mettere in atto soluzioni “atte a diminuire le emissioni di inquinanti nell’aria”: elenco pubblicato sul sito InterNet dell’Amministrazione cantonale, e ad esso si rimanda con la consueta, perentoria, inevitabile perplessità.