La volta scorsa, cioè quando venne svolta una prima indagine a tappeto, saltò fuori nelle cifre quel che era semplicemente noto: non potendo le auto ordinariamente circolanti guidarsi da sé a mo’ della Christine di Stephen King che meglio conosciamo nella trasposizione filmica di John Carpenter, ad entrare su suolo ticinese dall’Italia in erano veicoli con un conducente (necessario) e… frammenti di seconda persona. In traduzione corrente: a bordo delle auto dei frontalieri, sporadica la presenza di un secondo soggetto, rarissime le forme da “car pooling” con tre o quattro presenze. Ma era ieri, eh, e di sicuro il mondo è cambiato anche al netto dell’imposizione dell’“home working” per ragioni coronavirali; oltreconfine, per dire, troviamo ora qualche decina di posti in più nei parcheggi pubblici da interscambio, e di sicuro i vetturali fanno a cazzotti per beneficiare di tale opportunità così come sgomitano per utilizzare in misura massiccia i collegamenti ferroviari in traccia breve. Non ci credete? Ve lo dirà l’esito del rilevamento statistico in fase di avviamento e che durerà sino a novembre: sotto egida del Dipartimento cantonale territorio, nuova campagna di accertamento al fine di “raccogliere dati precisi sul traffico veicolare in entrata e sulle abitudini di mobilità dei conducenti”, dal che dovrebbero derivare elementi utili per: a) misurare gli effetti della crisi sanitaria; b) orientare i provvedimenti per “contenere” (proprio di “contenimento”, quale che sia l’accezione intesa, parlano da Palazzo delle Orsoline) le abitudini di mobilità. Indicativamente tra febbraio ed aprile 2022 la pubblicazione dei risultati, dai quali – duole il dover deludere manifestare pessimismo – nessuno ha diritto di aspettarsi un ribaltamento delle tendenze già conosciute; qualche correzione, sì, certo, ma dovendosi anche far conto della mutata entità dei flussi proprio in forza del prolungato periodo covidiano.
Modalità operative: prima fase, giorni otto da oggi e dunque martedì 28 settembre, rilevazione del volume di traffico in ingresso ai valichi di Madonna del Ponte, Dirinella, Camedo, Gandria, Fornasette, Ponte Tresa, Ponte Cremenaga, Cassinone, Arogno, Brusino, Arzo, Ligornetto, San Pietro di Stabio, Stabio-Gaggiolo, Brusata, Novazzano, Ponte Faloppia, Pedrinate, Chiasso-strada, Chiasso-autostrada e Pizzamiglio; saranno censiti inoltre il grado di occupazione dei veicoli, la loro immatricolazione e la loro tipologia; non mancherà una rilevazione numerica dei pedoni ai valichi di Chiasso-strada e di Ponte Tresa; seconda fase, tra ottobre e novembre, interviste “a campione” ai conducenti in transito, con domande – tempo previsto: massimo 120 secondi, dicono – pertinenti ad “origine e destinazione del viaggio; scopo, periodicità e motivo dello spostamento; disponibilità di parcheggi riservati”. Ultimo aspetto da riferirsi a questione ben nota e che sommariamente pertiene al capitolo “tassa di collegamento”; quanto al resto, ci si aspetta già la ventata delle lamentele da parte di quelli che si sentiranno come il Roberto Bussenghi vessato da Loris Bernasconi guardia di confine. State sereni: quei due minuti di colloquio sono un nulla rispetto all’eternità dei vostri gas di scarico.