(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 12.42) Una vittima in più e ricoverati ancora in tripla cifra, purtroppo con evidenza di degenti in reparti di terapia intensiva, nel Ticino che è dunque fuori dalla quarta e nel mezzo della quinta ondata da “Coronavirus”, come qui teorizzato da oltre una settimana a questa parte sulla scorta delle mere evidenze della situazione epidemiologica, e come confermarono ieri, in conferenza-stampa, Giorgio Merlani medico cantonale e Raffaele De Rosa consigliere di Stato; se di tale quinta ondata si possa rilevare già la fase discendente cioè essendosi superato da una settimana – come taluni affermano con granitica certezza – il picco dei contagi, meglio non dire, essendo i numeri oltremodo alti su ogni versante. Riscontri di giornata in materia di Covid-19 inducono anzi a prudenza magari non soverchia ma almeno proporzionale allo storico cumulatosi in quasi tre settimane: oltre al singolo decesso, e fanno 1’150 dall’inizio del computo nella seconda decade di marzo 2020, constano infatti 656 altri positivi e la conferma di 114 pazienti, di cui 107 in situazione ordinaria e sette sotto cure intense, all’interno degli ospedali.
La cesura effettivamente intervenuta fra quarta e quinta ondata impone a questo punto un riallineamento dei dati secondo nuova scansione con “terminus a quo” da situarsi sul passaggio da venerdì 4 marzo a lunedì 7 marzo, purtroppo con accuratezza dal grado solo presumibile stante nel fine-settimana la pubblicazione di dati solo aggregati (venerdì-sabato-domenica, cioè sulle 72 ore) anziché, come sarebbe logico, con periodicità ordinaria alle 24 ore; elemento dominante, nell’assunzione di questo parametro alle ore 0.00 di lunedì 7 marzo, il balzo nel numero di posti-letto occupati in strutture nosocomiali (dai 61 di venerdì 4 marzo agli 86 di lunedì 7 marzo stesso), tra l’altro in contestuale incremento repentino del numero di degenti in reparti di terapie intensive (da sei ad 11). In quel passaggio del fine-settimana furono rilevati quattro decessi, per complessivi 138 nella fase e 1’133 dall’inizio della pandemia, ed i contagi complessivi salirono a 117’922 (più 2’219 nel fine-settimana stesso, media 740 circa ogni giorno), di cui 84’141 nel contesto della quarta ondata medesima; alla quinta ondata, considerate le cifre odierne, sono dunque da ascriversi 21 vittime e 20’839 (20’183 più 656) nuovi contagiati, per un totale di 136’522 dall’inizio della pandemia. Sin da lunedì 14 marzo i ricoverati restano in tripla cifra, tre giorni or sono il massimo a quota 132; l’entità dei nuovi positivi acquisiti oggi è superiore alla media dei tre giorni dell’ultimo fine-settimana. In peggioramento, sia pure marginale, lo stato dell’arte nel sistema delle case per anziani: 23 su 69, ossia una su tre, le residenze tuttora permeate dal “Coronavirus”, 15 le guarigioni ma 17 i positivi in più, totale 145 ospiti infetti; nessun altro decesso (410 dall’inizio della pandemia), nessun altro ricovero (166), due i morti per cause diverse dal Covid-19 (1’862 nel periodo contestuale).
Panoramica, infine, sull’andamento della campagna vaccinale: il trattamento “completo” (ovvero di base, doppia somministrazione o singola somministrazione ad avvenuta guarigione del soggetto) si situa al 72.3 per cento degli aventi diritto; “booster” utilizzato dal 46.1 per cento dell’universo considerato, quota gradiente al 78.8 per cento nel caso degli “Over 65”; 672’119 le dosi somministrate. Sufficiente un confronto con i valori attestati a venerdì 4 marzo per la verifica sull’effettivo avanzamento della campagna di cui trattasi: tre settimane or sono, gli aventi diritto vaccinati di base corrispondevano al 72.2 per cento del totale, ed al 45.7 per cento si situavano i soggetti già sottopostisi al “booster”, con quota in ascesa al 78.6 per cento fra gli “Over 65”; 670’078 in tutto le dosi somministrate.