Trova finalmente spiegazione il gran turbinio di agenti di polizia riscontrato a Lugano, nella serata di mercoledì 11 dicembre, in intervento all’interno di uno stabile di via Antonio Vanoni: due uomini sono stati infatti tratti in arresto quali responsabili delle lesioni subite da un terzo soggetto – trattasi di un 56enne cittadino marocchino e con domicilio nel Luganese – poi assistito da personale sanitario e trasportato d’urgenza al “Civico”. Come consta da evidenze in sede nosocomiale, l’uomo ha riportato vari traumi alla testa, a quanto consta tutte quale conseguenza dell’utilizzo di un corpo contundente; non è noto se il ferito, soccorso nell’immediato da operatori della “Croce verde” Lugano, sia ora fuori pericolo. I fatti attorno alle ore 21.20; dopo prima serie di accertamenti, le manette sono scattate ai polsi di un 40enne italiano ed un 60enne spagnolo, entrambi domiciliati nel Luganese così come la persona ricoverata; la scena della lite è stata circoscritta ad un appartamento; ignoti i motivi scatenanti l’atto di violenza così come non è stato chiarito l’àmbito di pertinenza dei rapporti fra i singoli individui; nessuna informazione circa lo strumento con cui i colpi sono stati inferti; accertamenti esperiti da agenti della Polcantonale con il supporto di colleghi della Polcom Lugano.
Al vaglio degli inquirenti (il “dossier” di inchiesta è nelle mani della procuratrice pubblica Anna Fumagalli) anche la posizione di un 28enne di nazionalità gambiana e residente nel Mendrisiotto: il giovane è stato infatti interrogato e, nel frattempo, è stato rimesso in libertà. A carico del 40enne e del 60enne sono per il momento addebiti quali tentato omicidio, lesioni gravi (in subordine, lesioni semplici) ed aggressione.