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Telefonate-“choc”, numeri da paura. A Bellinzona il vertice europeo

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Nel 2023, 46 i colpi messi a segno, per un controvalore di oltre due milioni di franchi fra denaro contante e beni, e quindi siamo ad una frequenza di poco superiore alla settimana; 1’300 i colpi tentati (secondo elenco denunzie; potrebbero essere anche di più), e dunque la media è nell’ordine dei 25 tentativi la settimana, oltre tre ogni giorno. Nel 2024, periodo da gennaio ad inizio settembre, 11 colpi messi a segno, oltre 400 quelli di cui si ha prova per comunicazione pervenute alle autorità. Numeri da paura quelli che la criminalità d’importazione, basi oltrefrontiera ma infiltrazioni quotidiane nel territorio, ha “caricato” lo scorso anno sul Ticino nel sempre fruttuoso comparto delle telefonate-“choc”, atti predatori tanto più odiosi perché a spregio ed a sfregio degli anziani; numeri meritevoli di attenzione particolare e di risposte ad ampio spettro, sapendosi del resto che tale fenomeno investe più nazioni (dall’Est la matrice principale, con il concorso tuttavia di soggetti che proprio della mobilità e dell’irrintracciabilità si fanno forti) e che pertanto si impongono risposte organiche. Come quella offerta stamane a Bellinzona, nell’àmbito del progetto “Isf lumen” d’intesa con i vertici dell’“Europol”, a confronto inquirenti di diversi Paesi per l’“allineamento” delle competenze e per lo sviluppo della collaborazione nell’attività di contrasto (a tale proposito, sempre con riferimento al Ticino, 10 furono gli arresti nel corso del 2023; ad essi sono da aggiungersi due arresti eseguiti all’estero ma pertinenti a reati commessi su suolo cantonale; altri sei arresti sono stati messi a segno nel 2024).

All’incontro, sotto egida della Polcantonale ticinese, hanno presenziato specialisti – poliziotti, magistrati ed esperti – provenienti da Svizzera, Germania, Italia, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia oltre che dall’Ufficio federale di polizia e dall’“Europol”. Fulcro delle attività, quale referente, è l’Ufficio di Stato per le indagini penali del Baden-Württemberg, cui è deputato il coordinamento dei flussi informativi in materia di criminalità organizzata transfrontaliera contro la proprietà.