Tag: deputata

  • Milano, condannata per corruzione l’europarlamentare Lara Comi

    Milano, condannata per corruzione l’europarlamentare Lara Comi

    Condanna greve (quattro anni e due mesi), nel processo denominato “Mensa dei poveri” e giunto oggi a sentenza di primo grado a Milano, per Lara Comi, 40 anni, parlamentare europea in quota Forza Italia, figura assai nota anche in Ticino per ripetute polemiche da lei innescate – ma non raccolte, e a quanto pare rimaste lettera morta – su ipotizzate discriminazioni di cui l’autorità politica cantonale si sarebbe resa responsabile in materia di frontalieri al tempo in cui era stata prefigurata la richiesta dell’estratto del casellario giudiziale e dei carichi penali pendenti. La “manager”, che aveva avuto un seggio a Bruxelles dal 2009 al 2019 e che era rientrata nel novembre 2022 quale subentrante a Silvio Berlusconi nel frattempo eletto al Parlamento italiano, era accusata di corruzione; la pena inflitta, come da richiesta dello stesso pubblico ministero Stefano Civardi, è inferiore rispetto ad una prima ipotesi essendo stato riqualificata (al ribasso: reato commesso non da pubblico ufficiale ma da incaricato di pubblico servizio) un’aggravante. Un anno e sei mesi la pena inflitta a Diego Sozzani, novarese, già deputato. Significativa l’assoluzione dell’imprenditore Paolo Orrigoni, già referente di un noto gruppo della grande distribuzione organizzata con sede nel Varesotto e punti-vendita nelle tre province italiane di confine con il Ticino ed in altre realtà urbane di Piemonte e Lombardia.

  • Filo di nota / Tranciatori di statistiche. Senza rispetto per la maternità

    Filo di nota / Tranciatori di statistiche. Senza rispetto per la maternità

    Sport stranoto a fine legislatura, quello del tirare linee orizzontali e verticali per stabilire chi tra i granconsiglieri sia stato buono e chi sia stato cattivo; la produzione di statistiche su presenze ed assenze in aula, in questo senso, è ovviamente più facile e comoda rispetto all’occuparsi della sostanza di quel che un parlamentare abbia fatto o non fatto, con tutto il rispetto per coloro che nel Legislativo hanno primariamente svernato. Accade così che nell’ultimo quadriennio, secondo una fonte di stampa, reproba in sommo grado sul campo del “PalaOrsoline” sia risultata Natalia Ferrara in quota Plr: a gravare sul suo percorso, come da evidenza, ben due dicansi due pause. Effettivamente non brevi, né l’una né l’altra, trattandosi dei giorni finali di altrettante gravidanze e dei periodi immediatamente successivi alla nascita dei due figli, all’anagrafe Leone il primo (aprile 2021) e Noè il secondo (settembre 2022). E la mettiamo giù facile: per la logica, quelle, non sono assenze. O che per caso, tra i vari regolamenti astrusi, c’è anche una norma che vieti o “sconsigli” alle deputate di restare incinte?

  • Cantonali 2019 / Gran Consiglio: vince il Plrt, Lega tradita anche a Lugano

    Cantonali 2019 / Gran Consiglio: vince il Plrt, Lega tradita anche a Lugano

    (ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 20.35) Sull’aggiornamento del responso da Lugano, dove il Plrt si impone di misura (20.20 per cento sulle schede, 24.25 per cento sui voti di lista contro 19.21 e 23.83 per cento rispettivamente) sulla Lega dei Ticinesi, che qualche briciola recupera con gli ultimi due Comuni scrutinati – per l’appunto Lugano e Morbio Inferiore – pur restando lontana dagli obiettivi, al traguardo anche lo spoglio delle Cantonali 2019 per il Gran Consiglio. Spoglio che va solo a confermare quanto si era delineato a partire dal primo pomeriggio, dopo provvisorio testa-a-testa fra le due compagini preannunciate per una sfida testa-a-testa. Ai numeri complessivi sui voti di lista: Partito liberale-radical, 25.33 per cento; Lega dei Ticinesi, 19.87; Partito popolare-democratico, 17.63; Partito socialista, 14.47; e questo per le formazioni rappresentate nell’Esecutivo. Con effetti 133’420 votanti, per una quota pari al 59.34 per cento, ed in presenza di 3’300 schede bianche e di 1’047 nulle (434 in tutto le schede contestate), ossia a 129’073 schede valide di cui 25’480 (19,74 per cento) senza intestazione, in odore di formazione dei gruppi nel Legislativo sono i “Verdi del Ticino” (6.63 per cento) e l’Unione democratica di Centro (6.79). Possibile frammentazione dell’emiciclo con vari “satelliti” da singolo deputato o singola deputata; positivo il passo della neonata “PiùDonne” (2.07), alimentata da una battagliera Tamara Merlo, e del “Movimento per il socialismo” (2.39) che a Matteo Pronzini dovrebbe affiancare un altro esponente; fuori gioco, invece, la “MontagnaViva” di Germano Mattei (0.73); altri sul filo del possibile seggio grazie alle ripartizioni. Lo spoglio, dopo l’“impasse” tecnica determinatasi – così riferiscono taluni; d’altro avviso il cancelliere dello Stato – a causa un problema di lettura delle crocette sulle schede, si è concluso solo in serata, con ritardo di un paio d’ore rispetto a quanto preventivato. Prime ripercussioni sui nomi dei sicuri esclusi: clamorosa, in particolare, la mancata elezione di Franco “Chino” Denti, presidente dell’Ordine dei medici, presentatosi con i colori dell’Unione democratica di Centro dopo militanze in Partito popolare-democratico e “Verdi del Ticino”.