(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 18.43) A rigore di previsioni la ripartenza fulminante della Borsa di Zurigo, dopo l’annuncio della sospensione temporanea dei dazi Usa (vedasi edizione precedente), ed il successivo rientro su cifra verde ad ogni modo apprezzabile. Lo “Swiss market index”, issatosi sino ad 11’807.79 punti alle ore 9.06 (avvio tra l’altro condizionato da problemi tecnici per la determinazione dei prezzi di gran parte del listino), si è fissato al saldo su quota 11’244.59 punti con guadagno pari al 3.28 per cento e dunque facendo denotare una condizione di volatilità significativa. Nell’allargato, non pochi i titoli rimasti a lungo sospesi dopo rialzi in doppia cifra: meritevoli di un cenno “Burckhardt compression holding Ag” (più 3.53), “Sensirion Ag” (più 6.37) e “Santhera pharmaceuticals holding Ag” (più 4.41). Analogo il passo sulle altre piazze europee: Dax-40 a Francoforte, più 4.66 per cento; Ftse-Mib a Milano, più 4.72; Ftse-100 a Londra, più 3.04; Cac-40 a Parigi, più 3.83; Ibex-35 a Madrid, più 4.32. A New York, cali sensibili stanti in ogni caso le frizioni – a colpi di dazi, supplementi di dazi e ritorsioni sui dazi – con Pechino: Nasdaq, meno 5.54 per cento; “Dow Jones”, meno 3.79; S&P-500, meno 4.55. Dopo qualche ora in cui era parso che si fosse attenuata la pressione sul franco, di nuovo la divisa elvetica quale destinataria delle massime attenzioni da parte dei cercatori di soluzioni-rifiugio: servono ora 92.70 centesimi di franco per un euro ed 82.86 centesimi di franco per un dollaro Usa; ad elastico il bitcoin, risalito attorno al controvalore teorico di 70’000 franchi circa ed ora ripiegato attorno a quota 65’590 franchi per unità.