Avremo uno svincolo in più nel tratto ticinese della A2, ed a doppio servizio cioè in entrata ed in uscita e su ambo le carreggiate, nel Vedeggio; a differenza di quanto taluni avevano ventilato, tuttavia, dal punto di vista finanziario l’operazione sarà tutt’altro che neutra. Buoni 26 milioni di franchi e per la precisione 26’240’000 franchi in termini di spesa autorizzata, a cifre d’oggi, saranno infatti sul piatto secondo il credito approvato nelle scorse ore in sede granconsiliare, prima seduta dopo la conclusione della tornata di elezioni federali; ovviamente non servirà un cantiere nuovo di pacca su sedime da consumarsi ad erosione di territorio vergine, dal momento che le opere andranno a ricalcare in parte quanto realizzato nel contesto di altro e più consistente cantiere, ovvero quello dell’“AlpTransit” con perno su Monteceneri frazione Sigirino. Al voto, 57 i favorevoli, 24 i contrari, tre gli astenuti.
Per disporre dell’uscita provvisoriamente classificabile come “48a”, a rigore di messaggio presentato nove mesi addietro da Claudio Zali quale titolare del Dipartimento cantonale territorio, è da prevedersi un investimento complessivo pari a 32’800’000 franchi, il 20 per cento dei quali offerto “toto corde” dal tenitor di casse confederali e l’80 per cento dei quali a carico del Cantone; il credito netto situasi a 15’220’000 franchi. Al “via libera” si giunge dopo percorso lineare ma estenuante: prima valutazione sulla possibilità di sfruttare “a ricalco” quel cantiere, anno 2011; iniziativa cantonale per firma di Lara Filippini ed altri, aprile 2012; trasmissione del “dossier” a Berna, 2016; approvazione del progetto in sede di Consiglio federale, maggio 2020; messaggio da Palazzo delle Orsoline, rapporti ed “okay” dalla maggioranza del Legislativo, tra febbraio 2023 e novembre 2023. A seguire: palla di nuovo nel campo bernese, prevista entro il 2024 l’approvazione dei piani; inizio lavori, ottobre 2025; conclusione lavori, dicembre 2027.