(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 23.49) Fra dubbi di vario tenore, basilare l’indeterminatezza delle intenzioni di Palazzo federale circa i negoziati supplementari – se ci saranno – sui dazi imposti da Washington alla Svizzera, un venerdì da camminata con tacchi a spillo su acciottolato sconnesso hanno affrontato gli operatori alla Borsa di Zurigo con prevalente beneficio per i finanziari (“Ubs group Ag”, più 1.46 per cento, sul listino primario; “Julius Bär Gruppe Ag”, più 0.95 per cento, nell’allargato), picco strappato in ultimo da “Logitech international Sa” (più 2.18) e sofferenza evidente tra farmaceutico (“Roche holding Ag”, meno 1.08) ed assicurativi (“Swiss Re Ag”, meno 3.20 e ruolo da lanterna rossa tra le “blue chip”); grazie ad un microstacco nel finale, lo “Swiss market index” ha chiuso in progresso nella misura dello 0.15 per cento a quota 11’866.85 punti. Dalle altre piazze: Dax-40 a Francoforte, meno 0.12 per cento; Ftse-Mib a Milano, più 0.56; Ftse-100 a Londra, meno 0.05; Cac-40 a Parigi, più 0.44; Ibex-35 a Madrid, più 0.91. Progressi a New York fra lo 0.47 e lo 0.98 per cento sugli indici di ordinario riferimento. Cambi: 94.09 centesimi di franco per un euro, 80.84 centesimi di franco per un dollaro Usa; bitcoin stabile al controvalore teorico di 94’542 franchi circa per unità.