È l’ennesimo sviluppo dell’inchiesta il cui primo atto, in cronaca, fu registrato sabato 22 febbraio, quando in una villa a Lugano quartiere Pregassona furono tratti in arresto una 28enne rumena, un 46enne italiano ed un 47enne parimenti italiano, contestualmente al sequestro di canapa per oltre un chilogrammo, di cocaina per 2.8 chilogrammi e di varie armi da fuoco ossia tre fucili ed una pistola; ennesimo sviluppo ma non una mera appendice, dal momento che mercoledì 23 luglio altri due soggetti sono finiti in manette sempre a Lugano, stavolta nel quartiere Davesco-Soragno, essendo state trovate nelle loro disponibilità – ossia in alcuni locali in uso – sia “ecstasy” sia cocaina; trascurabile l’entità della prima, trattandosi di una decina di pasticche, mentre per l’altra la bilancia si è fermata oltre il chilo e 400, merce pronta per arrivare ai consumatori, ecco. I soggetti neoassociati al sistema penintenziario ticinese sono una 35enne italiana domiciliata nel Luganese ed un 51enne albanese residente in Germania; due più i due precedenti fanno quattro arrestati, cui sono da aggiungersi una 38enne svizzera, un 34enne italiano ed un 57enne italiano finiti in carcerazione preventiva ad inizio aprile.
E non è finita. Come confermano fonti della Polcantonale, alle attività di spaccio – in prevalenza orientate sul Sottoceneri – ha preso parte un numero imprecisato di altre persone, a carico delle quali non è stato disposto un provvedimento restrittivo della libertà. Inchiesta nelle mani del procuratore pubblico Simone Barca. Principali ipotesi di reato: infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti, contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti, riciclaggio di denaro, infrazione alla Legge sulle armi e infrazione alla Legge federale sugli stranieri.