Un professionista del foro, formalmente ignota l’identità mentre consta l’attività in àmbito sottocenerino, è finito in manette nei giorni scorsi – così da notizia transitata sui canali Rsi – con riferimento ad un’inchiesta su sospette frodi pertinenti ai cosiddetti “crediti Covid-19”. Il legale, che è assistito dal collega Eero De Polo, avrebbe respinto ogni addebito davanti ad Ursula Züblin, giudice dei provvedimenti coercitivi, e minimizzato o negato un proprio ruolo nell’indirizzare in modo illecito vari flussi di denaro proveniente dalle casse della Confederazione e da riversarsi alle aziende in modo da garantirne la continuità operativa durante la fase acuta della pandemia coronavirale. Lo studio dell’avvocato è stato perquisito; il “dossier” di inchiesta è nelle mani della procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti.