Home CRONACA Sospette malversazioni in àmbito sanitario, indagate altre tre persone

Sospette malversazioni in àmbito sanitario, indagate altre tre persone

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Si dilata il fronte dell’inchiesta giudiziaria che fa perno su Eolo Tiziano Alberti, che al momento si trova sotto restrizione della libertà individuale per carcerazione preventiva richiesta dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli e confermata da Paolo Bordoli in qualità di giudice dei provvedimenti coercitivi: oltre al 65enne sindaco (sospeso) di Bioggio, per l’appunto tradotto dietro alle sbarre cinque giorni addietro per sospette malversazioni, indagati risultano essere tre altri soggetti in vario modo legati alla “Hospita Suisse anesthesia care Sa”, vale a dire l’odierno amministratore unico, l’azionista di maggioranza e la moglie dello stesso Eolo Alberti. Per quel che consta al momento, la vicenda è infatti pertinente al solo àmbito privato e fa perno sull’azienda, sede specializzata nella fornitura di prestazioni sanitarie sia in regime stazionario sia in regime ambulatoriale; a doppio filo il rapporto con le cliniche “Ars medica” di Gravesano e “Sant’Anna” di Sorengo, tanto che quale socio di minoranza – ed odierno accusatore privato – figura Claudio Camponovo, medico anestesista e direttore sanitario della stessa “Ars medica”. Posizioni ovviamente distinte e da definirsi: fonti terze indicano che l’amministratore della società si trova anch’egli in carcere mentre gli altri due soggetti sono a piede libero; la consorte di Eolo Alberti è da considerarsi coinvolta in quanto dipendente dell’azienda.

Sul fronte politico, il principale indagato è di fatto già “neutralizzato” nelle funzioni: congelata la posizione nel Consiglio di amministrazione dell’“Ente ospedaliero cantonale”; congelato il ruolo nel Municipio di Bioggio (dove ieri sono stati “riorganizzati internamente i compiti” – il percorso prosegue dunque con i sei municipali restanti – e, “a titolo cautelativo”, sono state avviate “verifiche interne per evidenziare eventuali criticità”); congelate anche le relazioni e le comunicazioni da parte dei vertici della “Ferrovie luganesi Sa” (esercenti la linea su rotaia tra Lugano e Tresa frazione Ponte Tresa), nel cui Consiglio di amministrazione lo stesso Eolo Alberti era appena stato eletto. La posizione della Lega dei Ticinesi – formazione politica in cui Eolo Alberti milita, sino ad un anno fa in rappresentanza anche nel Gran Consiglio – era stata espressa in un comunicato-stampa sulle prime avvisaglie della vicenda: garantismo sì, ma rimozione dagli incarichi acquisiti in caso di evidenze di colpevolezza.