Gli adulti sono fermi, costretti da eventi imponderabili a non allenarsi, a non radunarsi, a non toccar palla insieme: le attività agonistiche restano sospese, ed in verità non si ha idea circa una possibile data di ritorno. Ma in àmbito giovanile, e parliamo proprio dei giovani giovani, c’è un ovale – quella del rugby – che continua a muoversi, surrogandosi in doppia modalità: non sul campo ma in modalità virtuale, cioè via InterNet, e non con il pallone ma con altri oggetti, ad esempio gli… orsacchiotti. È l’idea generatasi in seno al “Rugbytots Ticino”, programma di motricità riservato ai bimbi ed alle bimbe dai due ai sei anni e sviluppato in varie palestre tra Luganese, Bellinzonese, Mendrisiotto e Locarnese, questa volta nella versione “premium”: “Rugbytots Ticino premium” è infatti il nome di un gruppo pubblico attivo dalla fine di marzo su “Facebook” ed al quale i genitori dei miniatleti possono collegarsi per garantire, con cadenza due volte la settimana, le lezioni in diretta sotto guida degli allenatori che propongono – e continueranno a proporre – giochi ed esercizi. In qual modo spiega Tiziano Galli, fondatore del “Rugbytots Ticino”: “Si fa uso degli oggetti presenti in casa, si prendono i cuscini, si allineano le sedie e le scope per costruire percorsi… Bottiglie al posto dei birilli, orsacchiotti al posto della palla ovale”.
Il tutto poggia, ed è il caso di sottolinearlo. su un’interazione: “I bambini, per parte loro, vengono sollecitati ad inviare video e disegni che documentino i percorsi realizzati, e per parte nostra ogni giorno caviamo dal cilindro un’attività diversa, dai “tutorial” di vario genere ai balletti alle favole della buonanotte”. L’obiettivo: motricità, certo, ma sempre sulla falsariga di un modello di “crescita guidata” attraverso il gioco, perché “la sfida consiste nel tenere i bambini ed i genitori occupati con qualche distrazione. Abbiamo la speranza di aiutare un po’ tutti a superare questo periodo di isolamento: i nostri “Tots” ci mancano, vediamo di restare loro vicini e di farli rimanere vicini a noi”. In immagine, un’istruttrice con l’orsacchiotto-palla ovale durante la videolezione.