Vi invitiamo al “rispetto reciproco”, alle “buone maniere”, alla salvaguardia del segreto d’ufficio ed alla “tutela del principio di collegialità”; nel frattempo, ogni miglior augurio per il nuovo corso da Capodanno in poi, e per parte nostra rimarremo ancora per un po’ al vostro fianco. Incoraggiamento sì, ma con il freno a mano tirato, quello che giunge oggi da Coira capitale alla futura compagine amministrativa di Roveredo, dove allo stappo dello spumante di San Silvestro scatterà anche la nuova legislatura (2023-2026) sulla scorta dei risultati elettorali di ottobre, nuovi di pacca sia il Municipio sia la Commissione gestione con successo dei candidati della lista “6535 insieme”, Gianpiero Raveglia nel ruolo di sindaco; un’evidenza che ha tagliato il nodo gordiano di quello che molti considerano come il Comune più litigioso in Svizzera tra votazioni, ricorsi, alleanze che si formano e che si frantumano, passaggi di schieramento e relazioni interpersonali non sempre cristalline. Da qui la presa di posizione dell’autorità politica cantonale: in ragione degli “sviluppi recenti”, sussiste “la legittima speranza che in futuro il Comune di Roveredo possa far fronte ai propri compiti (…) senza bisogno di sostegno del Governo o da parte di terzi”; del resto, “i neoeletti hanno sottolineato che assumeranno la propria responsabilità politica” verso la “popolazione di Roveredo e che agiranno nell’interesse del bene comune”.
Tout passé, tout cassé? Sì e no. Perché su Roveredo, per volontà di Coira, una mano rimane distesa: è quella di Claudio Lardi, avvocato e soprattutto già consigliere di Stato, il cui mandato quale commissario governativo varrà sino a tutto marzo 2023; per così dire, in delega a fornire supporto (“Per un breve periodo transitorio, si tratta di un mezzo temporaneo”) in questioni che riguardino organizzazione e gestione del Comune. Consulente? Uhm, meglio: osservatore, e quel tipo di osservatore che, “se necessario”, potrà formulare indicazioni e suggerimenti utili. Chi voglia, in tutto ciò legga soltanto un ausilio; ma potrebb’essere un’interpretazione, ecco, un’interpretazione troppo benevola.