A rapidissimo esito – e con sviluppo in sede penale – gli accertamenti e le indagini sulle cause del rogo divampato mercoledì 1.o agosto sul Monte Colmegnino, zona Pezzacce, in territorio comunale di Dumenza (provincia di Varese), con sviluppo in direzione del confine e distruzione di macchia boschiva e zone prative per circa 15 ettari: la colpa dell’incendio sarebbe da attribuirsi – così fonti delle forze dell’ordine – all’incuria o all’imperizia o all’imprudenza di un operaio impegnato in lavori di taglio e di sistemazione delle essenze arboree in prossimità di un edificio civile utilizzato come abitazione di vacanza. Il soggetto, fatte salve eventuali altre responsabilità da accertarsi a carico suo o di terzi, è indagato per incendio boschivo colposo. Stando alla più probabile ricostruzione dell’accaduto, l’uomo – che era legittimato allo svolgimento dell’attività su richiesta effettiva del proprietario dell’immobile – stava procedendo al taglio di una recinzione metallica quando una pioggia di scintille partite dalla smerigliatrice si è abbattuta sul fogliame secco sottostante, trovando facile esca e dando inizio all’incendio; forse per l’indisponibilità di acqua, forse per l’impossibilità di provvedere direttamente allo spegnimento delle fiamme nel frattempo in marcia verso il vicino bosco, l’operaio si è limitato a prendere contatto con le forze dell’ordine, intervenute con Vigili del fuoco e specialisti quando la situazione era purtroppo fuori controllo. Il rogo, come si ricorderà, era stato circoscritto già nelle prime ore successive all’allarme e domato il giorno successivo, anche grazie all’intervento di un “Canadair” per il lancio di acqua (quasi 500 tonnellate in tutto) dal cielo.