Già destinatario di un invito perentorio a lasciare il territorio italiano causa clandestinità cui si era aggiunta una sfilza di addebiti dal profilo penale, si è fatto ribeccare con merce dalla provenienza furtiva, e per tale motivo non solo è stato posto sotto denuncia per furto aggravato ma fa il “bis” in materia di ordini di espulsione. Attorno alle ore 16.00 di lunedì si è complicato assai la vita un 26enne marocchino invero non proprio brillantissimo nel transitare a piedi, appesantito com’era dal provento di recente furto (“boxer”, confezioni di profumi, persino un paio di pantaloni indossati sotto quelli dell’abbigliamento “visibile”), lungo viale Innocenzo XI a Como e cioè ad un passo dagli uffici della Polizia locale e della Questura e della Polizia di Stato, dove forse e senza forse è piuttosto alta la probabilità di incappare in una pattuglia; agli occhi degli agenti di una “volante”, infatti, qualcosa è parso non quadrare e da qui l’ordinario accertamento. Fine della corsa (si suppone, fatta salva l’eventuale riottosità del 26enne a dar séguito positivo alle intimazioni).