da Alfredo Soldati, in Losone
La premessa: il Cantone, per il tramite del suo Dipartimento istituzioni diretto dall’onorevole Norman Gobbi, ha lanciato sui “media” una campagna per la ricerca di candidati alle prossime Scuole reclute di polizia, cercando di motivare i cittadini a fare una scelta professionale cioè invitandoli ad abbracciare quella professione. La cronaca: sabato 11 giugno (vedasi quanto riferito sulle pagine del “Giornale del Ticino”, ndr) si è svolta a Faido la cerimonia di consegna dei diplomi agli allievi del corso di formazione più recente – il primo con la nuova formula della durata di due anni – che porta all’ottenimento dell’attestato professionale di agente di polizia.
La speranza: che la nostra Rsi, forte della sua valenza di servizio pubblico, potesse “coprire” questo evento con sufficiente professionalità, con qualche approfondimento e con qualche intervista, aiutando a sottolineare l’importanza di questa professione per il buon andamento e per una buona gestione dello Stato e della sicurezza del cittadino. A maggior ragione se risultano difficoltà di reclutamento, come è il caso. In sostanza: si auspica che la Rsi possa portare pieno sostegno e supporto anche a necessità dello Stato.
La realtà: durante “il Quotidiano” (60 minuti tondi di trasmissione), la cerimonia viene ricordata dalla Rsi con poche immagini, senza interviste e senza approfondimento alcuno. Deludente. La concorrenza: “Ticinonews” presenta invece un servizio più lungo, ben strutturato, con interviste a Matteo Cocchi comandante della Polcantonale ed a Norman Gobbi consigliere di Stato oltre che al neodiplomato Nicola Brunoni che, con una media del “sei”, è risultato il migliore allievo del corso. Bravi quelli di “Ticinonews”, che ancora una volta hanno bagnato il naso a chi di servizio pubblico dovrebbe occuparsi non per diletto o per ispirazione, ma per mandato.
La riflessione: purtroppo ancora una volta si è mancata l’occasione per supportare lo Stato e le sue necessità (che sono poi quelle del cittadino) mettendosi così in risalto una professione importantissima, utile e necessaria per far rispettare le leggi ed i regolamenti. In fondo, a gendarmi ed agenti tocca il vegliare sulla nostra incolumità e sul nostro quotidiano. In questo caso, la Rsi ha palesemente mancato di rispettare il suo mandato.
La… cattiveria: quando si pensa male si farà anche peccato, ma spesso ci si azzecca; non sarà stato invece un contributo di campagna elettorale fatto dai soliti benpensanti di Sinistra, di cui la Rsi straborda, non dandosi volutamente sufficiente e dovuta visibilità ad un Dipartimento gestito da un leghista?