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Papa Francesco al congedo. Ed ora, che lo Spirito santo sia clemente

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Compartecipata da 150’000 persone circa tra piazza San Pietro e via Della Conciliazione, ed in presenza di circa 130 delegazioni giunte a Roma da altrettanti Paesi (la consigliera federale Karin Keller-Sutter a rappresentare la Svizzera), stamane la celebrazione delle esequie di Jorge Mario Bergoglio, 266.o pontefice della Chiesa cattolica universale con il nome di Francesco, deceduto lunedì all’età di 88 anni e la cui tumulazione avrà luogo in giornata nella basilica titolata a santa Maria Maggiore in Roma, dopo trasferimento dalla Città del Vaticano alla chiesa extraterritoriale lungo un percorso di circa sei chilometri con transito oltre il Tevere, indi corso Vittorio Emanuele secondo, piazza Venezia, via dei Fori imperiali, Colosseo, indi via Labicana e via Merulana). A presiedere la cerimonia il 91enne cardinale Giovanni Battista Re, che del defunto ha ricordato l’essere “stato un papa in mezzo alla gente e con cuore aperto verso tutti”, rilevando “il plebiscito di manifestazioni di affetto” espressosi in questi giorni ed indicando in esso la dimensione del “quanto le menti ed i cuori siano stati toccati dall’intenso pontificato di papa Francesco”. La bara con le spoglie mortali di Jorge Mario Bergoglio, storicamente il primo pontefice proveniente dall’America latina e “ponte” con la cultura dell’Occidente europeo sia per le origini familiari tra Piemonte e Liguria sia nella scelta del nome, era stata sigillata alle ore 20.00 di ieri in presenza di alcuni parenti del papa stesso oltre che di alcuni cardinali. Scrosciante e lunghissimo l’applauso da cui il feretro è stato accompagnato al rientro nella basilica titolata a san Pietro prima dell’ultimo viaggio tra due ali di folla.

Da giorni in corso le congregazioni generali, cui partecipano i cardinali “in corpore” e dunque compresi quelli che, avendo superato gli 80 anni anagrafici, non accederanno al Conclave, le votazioni per l’elezione del vicario di Cristo quale successore di papa Francesco sul soglio di Pietro avranno luogo – per l’appunto in conclave – a partire da lunedì 5 maggio e, in linea di massima, potrebbero concludersi entro la settimana. Molti i nomi circolanti, nessuno preminente, nessuno con bastevole consenso (sino all’eventuale 34.o scrutinio servono i due terzi delle schede e non sussiste esclusione progressiva); 135 i cardinali ammessi, 134 quelli dati al momento come sicuri partecipanti (indisponibile per malattia è il 79enne spagnolo Antonio Canizares Llovera; in ultimo, per contro, ha ottenuto il “via libera” dei medici il bosniaco Vinko Puljic, coetaneo del citato Antonio Canizares Llovera). Dei 134 elettori ipoteticamente presenti, 108 erano stati nominati da papa Francesco, 22 da papa Benedetto XVI, cinque da papa Giovanni Paolo II. Sotto misura, per importanza almeno, l’identità elvetica che si risolve nel 75enne lucernese Karl Koch da Emmenbrücke e nel 78enne vallesano Emil Paul Tscherrig da Turtmann-Unterems; ad essi è da aggiungersi – per… aggregazione territoriale – il 75enne svedese Anders Arborelius, doppia peculiarità l’aver avuto i natali in credo riformato (a 20 anni la conversione al cattolicesimo) e l’essere venuto alla luce a Sorengo, figlio dell’architetto Lars Rudolf Christian Arborelius e della bibliotecaria Brita Unander. Al Conclave non sono invece rappresentate Diocesi determinanti nella storia del Cristianesimo quali Venezia, Genova, Palermo, Milano e Novara, queste due ultime in chiara connessione con il Ticino (in Diocesi di Milano sono compresenti quasi tutta la provincia di Varese e quasi tutta la provincia di Lecco, più la provincia di Monza-Brianza e varie realtà della Bergamasca e del Comasco; sotto la Diocesi di Novara ricadono l’intero Verbano-Cusio-Ossola, quasi tutta la provincia di Novara e parte del Vercellese); fra i limitrofi, nella persona del quasi 75enne cardinale e vescovo Oscar Cantoni, è presente invece la Diocesi di Como (gran parte della provincia di Como, l’intera provincia di Sondrio, parte del Lecchese, ed inoltre Valmarchirolo e Valcuvia in provincia di Varese).

Nel complesso, 19 i cardinali italiani su 59 europei (effettivi 58 per la menzionata e sicura defezione), 20 i cardinali dal Nordamerica e dal Centramerica, 17 i cardinali dal Sudamerica, 16 i cardinali dall’Africa, 20 i cardinali dall’Asia, tre i cardinali dall’Oceania. Non l’appartenenza ad una nazione, tuttavia, dovrebbe aver peso nell’elezione; per il resto, come avrebbe detto il mai abbastanza lodato don Sandro Vitalini, agisca lo Spirito santo.