Dalle staccate allo… stacco. Niente volante ma impegno come “tutor” delle nuove generazioni di piloti, nel 2019, per il 29enne luganese Stefano Comini, due titoli mondiali nelle “Tcr series” di automobilismo, le ruote coperte come specialità, numeri tutti dalla sua parte per quanto lo scorso anno non tutto sia filato liscio. Alle spalle 18 gare vinte e 39 podi su 107 prove disputate (93 nelle “Tcr series”, 14 in “Eurocup”), secondo quanto riferito dall’interno della squadra “Race republic”, la scelta di una sosta da anno sabbatico dalle corse è da attribuirsi ad una “profonda e ponderata riflessione” da parte del pilota, che avrebbe espresso la volontà di “tirare il fiato dopo 20 anni spinti sempre al massimo” e di “iniziare a trasferire conoscenze ed esperienza a quanti muovono i primi passi”. Primario àmbito, i fine-settimana del “Tcr Europe” e delle serie nazionali; a libera interpretazione un concetto espresso dal pilota, “Ho sempre cercato di rendere giusto il “motorsport” e magari riuscirò meglio fuori dall’auto”. Quanto alla guida, ritorno da ipotîzzarsi nel 2020 ma… senza rumore: Stefano Comini dovrebbe infatti reindossare il casco in coincidenza con l’esordio della serie Etcr, riservata a vetture turismo con propulsore elettrico ossia a zero emissioni. In immagine, un curioso confronto tra Stefano Comini e… Stefano Comini, a sinistra la foto ufficiale scattata nel 2009, a destra quella dell’anno corrente.