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Motori / “Rally Adriatico”, i ticinesi restano all’asciutto

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Scarsi motivi di soddisfazione per i colori ticinesi alla 26.a edizione del “Rally Adriatico”, due giorni per 93’930 metri in sole prove speciali più 224’130 metri consumati in trasferimenti, tra venerdì e ieri la sfida valida quale prima prova del Campionato italiano rally terra, Cingoli in provincia di Macerata il perno e l’arrivo. Gloria effimera e… stroncata da un incidente con sole conseguenze materiali per Moira Lucca da Lugano quartiere Valcolla frazione Signôra, nell’occasione navigatrice del varesino Andrea Crugnola ed in corsa con una “Skoda Fabia R5” (nella foto) in luogo della più utilizzata “Volkswagen Polo Gti R5”; vero è che l’equipaggio si era presentato nelle Marche con il principale scopo di accumulare chilometri su terra, ma gli eventi avevano condotto a nutrire qualche speranza persino di successo finale (a lungo tra terza e seconda piazza, provvisorio balzo al comando dopo la prova speciale numero due) prima di un testacoda con perdita di circa otto minuti causa stallonamento di uno pneumatico; pur con reazione d’orgoglio, il duo… transfrontaliero non ha avuto modo di risalire oltre il 10.o posto. Tre gradini sotto i regolarissimi Luca Maspoli da Sorengo e Marco Menchini da Lugano, visti viaggiare con il loro passo – ben preparata la loro “Mitsubishi Lancer Evo IX R4” – anche su tratti che hanno mandato in crisi un autentico specialista come Nikolaj Grjazin che, in coppia con Jaroslav Fedorov, era dato alla vigilia come potenziale vincitore e che invece si è dovuto ritirare alla prova speciale numero sei, dopo aver centrato un terrapieno e “strappato” la ruota posteriore destra. Assente dalla competizione, per rinuncia all’ultimo minuto, l’altra svizzera dichiarata partente ossia Christine Pfister che forma coppia con il bresciano Luigi Ricci, incidentalmente anche suo marito, e che sulle strade dell’“Adriatico” si era imposta nel 2017. Per la cronaca, il successo finale è andato all’equipaggio francese formato da Stéphane Consani e Jean Thibault de la Haye su una“Skoda Fabia R5”.