Il “do ut des”, nato non si sa come ma con buona probabiità grazie all’intermediazione di persone esterne, funzionava anche benino: io giovane donna camerunense dispongo di un’abitazione a Mendrisio, voi criminali albanesi avete bisogno di un punto di appoggio, voi mi passate un numero “tot” di dosi di stupefacenti (quel che ne farò, affari miei) ed io vi garantisco due letti, doccia e cucina, zero/24 sette su sette, occhio a non farvi notare. Ed invece erano stati notati eccome, i due spacciatori, infatti tratti in arresto or è qualche mese; il cerchio si è chiuso martedì 29 agosto – solo questo pomeriggio l’informativa da fonti del ministero pubblico e della Polcantonale – con il fermo della 35enne centrafricana, su operazione congiunta tra Polcantonale, Polcom Chiasso e Polcom Mendrisio. L’ospitalità, per quanto emerso, era durata da febbraio ad aprile. Ipotesi di reato a carico della donna: infrazione aggravata e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti, ed ancora infrazione alla Legge federale sugli stranieri. L’inchiesta è coordinata dal procuratore pubblico Simone Barca.