Home CRONACA Mani lunghe (sulle allieve) uguale manette: in carcere il direttore di una...

Mani lunghe (sulle allieve) uguale manette: in carcere il direttore di una scuola

608
0

Incubo di ogni genitore è l’essere una figlia e/o un figlio esposti a rischi, una volta fuori dalla porta di casa; rischi sulla strada, rischi nelle compagnie, rischi negli incontri occasionali. Incubo doppio – e si immagina l’amarezza di padri e madri nel momento in cui sono stati informati circa questa vicenda – è quello del pericolo che una figlia e/o un figlio corrono quando si trovano in un ambiente ed in un contesto e sotto il controllo di persone di cui si abbia piena fiducia: si comprende dunque quanto sconvolga la notizia dell’avvenuto arresto di un 39enne cittadino svizzero direttore di scuola media, operatività nel Luganese essendo lì la sede dell’istituto, gli atti sessuali con fanciulli quali addebiti formalizzati dopo primo interrogatorio. Gli accertamenti a carico dell’uomo, che secondo informazioni acquisite è di relativamente recente nomina nella funzione e che vive in località non lontana dal posto di lavoro, convergono in particolare su “presunti reati legati alla sfera intima di alcune minorenni”, come figura in una nota-stampa del portavoce della Polcantonale, ma per l’appunto “in particolare”, non potendosi dunque escludere altre implicazioni su altri versanti.

Sotto vincolo del rispetto degli obblighi di non pubblicazione legati al repentino evolversi dell’inchiesta in essere, la notizia era nelle disponibilità della stampa sin da venerdì scorso, sull’effettivo arresto del 39enne nel corso della giornata di mercoledì 7 settembre ovvero al termine della stesura dei primi verbali di interrogatorio. La restrizione della libertà personale dell’uomo è stata già convalidata dal giudice dei provvedimenti coercitivi; ancora in fase prodromica gli accertamenti, “dossier” nelle mani del procuratore pubblico Roberto Ruggeri. La realtà delle cose, al di là della necessaria presunzione di innocenza o di un eventuale ridimensionamento che potrebbe giungere in corso di indagine, è che i fatti sono avvenuti: lo testimonia un termine la cui scelta non è di certo casuale (in calce figurano le firme di Polcantonale e ministero pubblico), e cioè l’esservi “vittime” da tutelarsi. Quattro aspetti sono peraltro formalmente ignoti: a) quale sia stata la scaturigine dell’inchiesta (un comportamento sospetto rilevato da altri docenti, o le confidenze venute da una delle ragazze insidiate sessualmente, per esempio?); b) in quali tempi tale situazione è maturata, ovvero il “quando” siano emersi i primi sospetti; c) se il direttore dell’istituto, in precedenti periodi da semplice docente, abbia mai destato sospetti analoghi; d) quale sia stata l’estensione del fenomeno, cioè se esso abbia interessato soggetti di una sola classe o di più classi.

Il 39enne, la cui improvvisa latenza dagli ambienti dell’istituto aveva destato non pochi interrogativi, è nel frattempo stato sospeso; al Consiglio di direzione le sue competenze. Già aperta anche un’inchiesta amministrativa.